C’è chi prende il volo con un bagaglio a mano. E chi invece… si infila direttamente nella stiva.
Serpente su aereo, è mistero? Tensioni a bordo
Sembrava una mattina qualunque all’aeroporto di Melbourne. Check-in, valigie, passeggeri ordinati in fila per salire sul volo Virgin Australia VA337, diretto a Brisbane. Finché qualcuno non ha notato un ospite inaspettato.
Non un passeggero agitato o un bagaglio smarrito. Un serpente. Vivo, vero, e nascosto chissà dove. Panico? Non proprio. Ma tensione sì, quella c’era.
L’allerta è scattata subito. Il personale ha chiamato Mark Pelley, un cacciatore di serpenti noto in zona. Lo hanno spedito diretto nella stiva, dove il rettile era stato visto per un attimo. “Appena entrato, l’ho perso di vista,” ha raccontato. E lì, dietro un pannello, si è consumato un piccolo giallo. Non si sapeva di che specie fosse. In Australia, lo ricordiamo, convivono alcune delle specie più velenose al mondo. “Se si fosse mosso, avremmo dovuto evacuare tutto,” ha ammesso Pelley. Perché sì, nessuno voleva ritrovarsi a inseguire un serpente su un aereo ancora fermo a terra. Figuriamoci in volo.
Due ore di ritardo per il serpente su un aereo, un mistero e un finale inaspettato
Alla fine, ci sono volute due ore. Ma il serpente è stato catturato. Non era aggressivo, né velenoso. Anzi, innocuo e anche un po’ spaesato. Come ci è arrivato lì? È probabile – spiega l’esperto – che fosse entrato nel bagaglio di qualche passeggero a Brisbane, sua zona d’origine, e poi sia scappato una volta atterrato a Melbourne.
Una storia assurda, quasi surreale. Eppure vera. L’animale è stato affidato a un veterinario, essendo una specie protetta. Non può essere rimesso in libertà. “Se non l’avessimo trovato, saremmo ancora lì a smontare un Boeing pezzo per pezzo,” ha scherzato Pelley. E in effetti, lo dice sorridendo, ma c’è poco da ridere.
Un serpente su aereo non è uno scherzo. Soprattutto in Australia. Dove anche una mattina normale può trasformarsi in un’avventura da film.