L’arresto di Mohammad Hannoun, presidente dell’Associazione dei Palestinesi in Italia, nell’ambito di un’inchiesta su presunti finanziamenti a Hamas, ha acceso un dibattito politico. La vicenda mette in luce la distinzione tra solidarietà verso la popolazione palestinese e condanna del terrorismo, con esponenti di sinistra come Nicola Fratoianni e Laura Boldrini che chiariscono la loro totale estraneità ai fatti e ribadiscono il loro impegno per la pace e i diritti umani.
Soldi ad Hamas ed arresto Hannoun: interrogatori e richieste informative
Al momento sono 25 gli indagati nell’inchiesta della Dda di Genova, tra cui Mohammad Hannoun, presidente dell’Associazione dei Palestinesi in Italia, e otto persone arrestate con lui, accusate di finanziare Hamas. Tra gli indagati figurano anche familiari di Hannoun, ritenuti a conoscenza della destinazione dei fondi raccolti. Gli interrogatori di garanzia dei nove arrestati, ad eccezione di Hannoun che resterà in carcere a Genova, si svolgeranno probabilmente a partire dal 30 dicembre tramite videocollegamento.
Contemporaneamente, la vicenda ha acceso il dibattito politico: Fratelli d’Italia ha richiesto un’informativa al ministro dell’Interno, mentre anche il ministro degli Esteri è stato sollecitato a fornire chiarimenti, provocando tensioni in Aula tra maggioranza e opposizione.
Soldi ad Hamas ed arresto Hannoun: le immediate reazioni di Fratoianni e Laura Boldrini
Nicola Fratoianni respinge fermamente ogni collegamento, sia personale sia politico, con Mohammad Hannoun, coinvolto nell’inchiesta sui presunti finanziamenti ad Hamas. In un’intervista a Repubblica, il leader di Alleanza Verdi e Sinistra chiarisce di aver incontrato Hannoun una sola volta, nel 2022, durante una conferenza stampa alla Camera, precisando: “Non ho mai sostenuto Hannoun, non è amico mio”. La posizione di Fratoianni sulla violenza è netta: “Chi mostra indulgenza sul 7 ottobre è lontanissimo dalla mia cultura politica”, afferma, condannando senza esitazioni gli attacchi di Hamas e le operazioni militari israeliane che colpiscono civili.
Il leader di Avs evidenzia che la propria solidarietà verso il popolo palestinese non equivale a tollerare il terrorismo: la mobilitazione in favore di Gaza deve essere chiara e trasparente, e qualsiasi uso dei fondi raccolti a fini militari o terroristici è “una cosa ignobile”.
Anche Laura Boldrini interviene per chiarire il proprio ruolo nella vicenda, sottolineando di aver incontrato Mohammad Hannoun una sola volta per pochi minuti nel 2022, in occasione di una manifestazione in memoria della giornalista palestinese-americana Shireen Abu Akleh. “Da quel momento non c’è mai più stato alcun contatto con il signor Hannoun né di persona, né telefonicamente, né via mail, né in incontri pubblici”, precisa la deputata Pd. La foto diffusa sui social, scattata su richiesta di Hannoun, non indica alcun legame politico.
Boldrini critica duramente la strumentalizzazione dell’inchiesta da parte della destra, che tenta di far passare come fiancheggiatori di Hamas chi da anni si batte per i diritti del popolo palestinese. “Continueremo a batterci per il rispetto del diritto internazionale, per l’autodeterminazione del popolo palestinese e per la pace in Medio Oriente”, afferma, ribadendo fiducia nella magistratura per accertare eventuali responsabilità degli arrestati.