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Il Senato ha ufficialmente approvato un emendamento alla manovra che impone il divieto di allevamento, di riproduzione in cattività e uccisione degli animali da pelliccia.
Per supportare le aziende che verranno colpite dall’emendamento, che entrerà in vigore nel mese di giugno 2022, è stata disposta l’erogazione di tre milioni di euro di ristori.
Stop all’allevamento e all’uccisione degli animali da pelliccia, il Senato approva l’emendamento
Nella giornata di martedì 21 dicembre, la commissione Bilancio al Senato ha votato a favore di un emendamento alla manovra che stabilisce il divieto di allevamento, di riproduzione in cattività e di uccisione di animali da pelliccia come, ad esempio, visoni, procioni, volpi o cincillà.
La misura, che verrà votata al Senato mercoledì 22 dicembre, porta la fina di Loredana De Petris, capogruppo di Liberi e Uguali (LeU) a palazzo Madama.
In questo modo, quindi, anche l’Italia si appresta a bandire definitivamente il business delle pellicce.
Stop all’allevamento e all’uccisione degli animali da pelliccia, la senatrice Loredana De Petris
Al momento, in Italia sono ancora attivi soltanto cinque allevamenti di visoni.
In questo contesto, lo scorso 14 dicembre, i circa tremila esemplari che si trovavano presso la struttura di Villa del Conte, in provincia di Padova, sono stati soppressi a causa di un focolaio di coronavirus.
Una simile circostanza rappresenta il secondo episodio che ha travolto un allevamento a partire dall’inizio della pandemia. Nel mese di agosto del 2020, infatti, a Capralba, in provincia di Cremona, si era verificata una situazione analoga a quella recentemente segnalata a Villa del Conte.
Per quanto riguarda l’emendamento approvato in commissione Bilancio al Senato, la senatrice De Petris ha dichiarato: “Oltre a essere un provvedimento etico è, infatti, una misura di natura sanitaria”.
A questo proposito, a partire da febbraio 2021, il ministro della Salute Roberto Speranza aveva sospeso l’allevamento dei visoni proprio per contrastare la diffusione del Covid.
Stop all’allevamento e all’uccisione degli animali da pelliccia, il presidente dell’Enpa
L’emendamento approvato consente una deroga agli allevamenti che possono continuare a ospitare gli animali già presenti nelle singole strutture fino al e non oltre il prossimo 30 giugno 2022. Per fronteggiare le difficoltà alle quali andranno incontro gli allevamenti, intanto, è stato istituito un fondo di 3 milioni di euro.
L’iniziativa è stata commentata dal presidente dell’Ente nazionale protezione animali, Carla Rocchi, che ha spiegato: “I tempi sono più che giusti per mettere fine a questa catena.
Mi auguro che utilizzino questi bonus e non chiedano ulteriori proroghe”.
Il presidente dell’Enpa, tuttavia, si è detta scettica sulla possibilità che gli esemplari possano giungere vivi al mese di luglio 2022: “Purtroppo c’è ancora mercato per le pellicce: nessun allevatore arriverà al termine imposto dal Governo senza aver ucciso l’ultimo visone”.