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Syzran sotto assalto: Droni ucraini attaccano la raffineria russa

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Syzran, un significativo polo petrolifero in Russia, è stato recentemente bersaglio di attacchi da parte di droni ucraini, sottolineando l'aumento delle tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina.

Nella notte, la regione di Samara, in Russia, è stata teatro di un attacco aereo di droni ucraini che ha colpito diverse aree. Secondo quanto riportato dal Ministero della Difesa russo, i droni hanno preso di mira in particolare la raffineria di Syzran, gestita da Rosneft, e una sottostazione elettrica nelle vicinanze. Questo attacco si inserisce in un contesto di escalation delle operazioni militari tra Ucraina e Russia.

Dettagli sull’attacco e reazioni locali

Le autorità locali hanno attivato un allerta droni a Syzran. I sistemi di difesa aerea sono stati messi in funzione per contrastare l’assalto. I residenti della città hanno riferito di aver udito fino a sei esplosioni, seguite da interruzioni di corrente in vari quartieri. Video circolati online mostrano lampi e esplosioni che si verificano nelle vicinanze della raffineria, confermando l’entità dell’attacco.

Impatto sulle infrastrutture energetiche

Il colpo ha colpito in modo specifico l’unità ELOU-AVT-5, parte fondamentale della raffineria utilizzata per la preparazione del petrolio grezzo, la dissalazione e la distillazione primaria. La raffineria di Syzran ha una capacità di produzione annuale di circa 800.000 tonnellate di benzina e 1,5 milioni di tonnellate di diesel, rifornendo non solo la regione di Samara, ma anche le province circostanti.

Fonti di monitoraggio, come Exilenova+, hanno confermato che l’attacco ha avuto ripercussioni significative, evidenziando la vulnerabilità delle strutture energetiche russe. Inoltre, questa raffineria fornisce carburante anche all’esercito russo.

Contesto geopolitico e precedenti attacchi

La raffineria di Syzran è stata colpita da attacchi aerei in passato. Il 5 dicembre, un raid aereo aveva già danneggiato un’unità di elaborazione primaria, l’AVT-6, che rappresenta circa il 70% della capacità operativa complessiva della struttura. A seguito di quell’incidente, la raffineria ha dovuto interrompere le operazioni, con riparazioni stimate fino alla fine di dicembre.

Reazioni internazionali e diplomatiche

In un contesto internazionale teso, l’attacco di Syzran si verifica durante intense trattative diplomatiche. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha programmato un incontro con il presidente statunitense, Donald Trump, per affrontare questioni di sicurezza e supporto militare. Le tensioni tra Ucraina e Russia continuano a crescere, con Kiev che accusa Mosca di non voler cercare una soluzione pacifica al conflitto.

Il Ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha avvertito che la Russia è pronta a rispondere a qualsiasi aggressione, sottolineando che l’uso della forza sarà inevitabile se le trattative non porteranno a un accordo soddisfacente. Questa situazione complessa è sotto osservazione da parte della comunità internazionale, che teme ulteriori escalation e conseguenze per la stabilità regionale.

L’attacco alla raffineria di Syzran rappresenta un chiaro segnale delle tensioni persistenti tra Ucraina e Russia. Le operazioni militari continuano da entrambe le parti, rendendo la situazione instabile e soggetta a ulteriori sviluppi. La raffineria, di fondamentale importanza per l’economia russa, potrebbe essere nuovamente bersaglio di attacchi se le ostilità non si placano.