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Rilancio strategico dell’UE tra difesa, economia e coesione secondo Tajani: "Elettroshock indispensabile"

Tajani Ue

Il ministro Tajani e l’UE, tra difesa e unità: l’urgenza di un rilancio strategico per un ruolo globale più forte.

L’UE si trova di fronte a sfide profonde, tra crisi istituzionali, pressioni globali e la necessità di rafforzare sicurezza e coesione. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sottolinea l’urgenza di un rinnovamento radicale dell’Unione Europea, capace di garantire difesa, sviluppo economico e un ruolo internazionale autonomo, evitando l’isolamento e consolidando l’unità dell’Occidente.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani: verso un’Europa rinnovata e protagonista

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha sottolineato, in un’intervista al Corriere della Sera, l’urgenza di un “elettroshock indispensabile per salvare l’Europa dal tramonto, dal ridursi a gigante economico e nano politico”. Secondo Tajani, l’Unione Europea non deve ridursi a un semplice ente burocratico, ma assumere un ruolo più autonomo e incisivo nello scenario globale: “non serve meno Europa, ma un’Europa che si rinnova e diventa protagonista”.

Il ministro invita a un rinnovamento profondo delle istituzioni, proponendo tra l’altro l’unificazione dei ruoli di presidente della Commissione e del Consiglio europeo e il rafforzamento del Parlamento europeo, con l’obiettivo di creare un’Europa più politica e meno vincolata dalle lentezze burocratiche.

Tajani insiste sulla necessità di ritrovare un’identità comune basata sulle radici cristiane, l’illuminismo, i diritti e il rispetto per la persona, elementi che rendono il continente unico. Secondo il vicepremier, l’Italia può avere un ruolo determinante in questa trasformazione, promuovendo riforme incisive per contrastare le spinte nazionaliste: “Intanto provare amore di patria non significa essere nazionalisti… per renderlo più forte non possiamo isolarci”. L’obiettivo è un’Unione capace di completare il mercato unico, armonizzare le politiche fiscali, sostenere lo sviluppo industriale e agricolo, e intervenire rapidamente con norme efficaci: “Per ogni nuova norma, due vanno abolite”.

Il ministro Tajani sull’Ue: difesa, coesione e ruolo globale dell’Italia

Sul piano della sicurezza, Tajani conferma che “il decreto armi per l’Ucraina, da usare sul proprio territorio, si farà”, ribadendo la necessità di difendere l’Italia e l’Europa anche tramite strumenti militari e collaborazione internazionale. Non si tratta solo di armi, ma di mezzi per proteggere l’economia e rafforzare le capacità operative sotto l’egida ONU, con un obiettivo finale di “esercito comune come punto d’arrivo” e un coordinamento con Usa, Nato e G7.

Il ministro evidenzia l’importanza strategica della difesa europea in un contesto internazionale in cui gli Stati Uniti si concentrano sulla sfida con la Cina, mentre l’Europa rimane un “mercato di import ed export ricchissimo”.

Tajani sottolinea l’urgenza di mantenere l’unità occidentale: “L’unità dell’Occidente è un patrimonio irrinunciabile”, e ribadisce che isolarsi dall’UE porterebbe a perdere rilevanza economica e politica. L’Italia esporta oltre 200 miliardi verso i paesi europei su 623 totali, evidenziando quanto la cooperazione con l’UE sia cruciale per la crescita nazionale. Parallelamente, il ministro sostiene la riunificazione dell’Europa anche a Est e promuove l’ingresso dei paesi balcanici nell’Unione, mostrando come sicurezza, politica industriale e coesione europea siano elementi inseparabili per il futuro del continente.