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Le esplosioni che hanno scosso Teheran all’alba di venerdì hanno riportato alla memoria i tempi bui della guerra Iran-Iraq. Un timore palpabile aleggia tra i residenti, che si trovano a fronteggiare il primo attacco aereo su vaste aree residenziali dalla fine degli anni ’80. Roya, una donna di 62 anni, è stata svegliata di soprassalto nel suo quartiere di Marzdaran, nell’ovest della capitale.
“Era assolutamente terrificante, il mio cuore batteva all’impazzata,” racconta, con la mente ancora inebriata dall’orrore di una notte che ha cambiato tutto.
Il racconto di una notte di terrore
Le esplosioni, udite in tutta la città, hanno colpito numerosi edifici residenziali. “Ho visto il fumo all’orizzonte e ho pensato che tutto fosse lontano, ma poi ho scoperto che una casa a poche strade da noi era stata colpita,” ha aggiunto. Durante almeno cinque ondate di attacchi aerei, gli aerei israeliani hanno preso di mira aree densamente popolate, seminando il panico tra i cittadini.
Le vittime illustri
Le perdite umane sono state devastanti: sei scienziati nucleari e importanti figure militari, tra cui il capo di stato maggiore delle forze armate, hanno perso la vita. Tra le vittime c’era anche Ali Shamkhani, ex capo della sicurezza, ucciso nel bombardamento della sua casa. I familiari di molti di questi ufficiali sono stati colpiti, aumentando l’orrore della situazione.
Le reazioni e le minacce di vendetta
Le promesse di vendetta da parte dei leader iraniani sono arrivate rapide. “Israele e gli Stati Uniti sono responsabili di questa escalation,” hanno dichiarato, sottolineando il rischio di una guerra aperta. Le accuse si sono amplificate nei confronti dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, accusata di non condannare sufficientemente le minacce israeliane e americane.
In seguito agli attacchi, i cittadini si sono precipitati presso le stazioni di servizio, temendo carenze di carburante. Tuttavia, le autorità hanno assicurato che le forniture non erano state compromesse. Il Ministero della Cultura ha annunciato la cancellazione di eventi culturali e concerti a causa degli attacchi definiti “criminali e terroristici”.
La risposta della comunità e il contesto geopolitico
Le manifestazioni di protesta sono esplose in tutto il paese, con la popolazione che si oppone a questa violenza. Gli attacchi hanno colpito proprio alla vigilia di una festività religiosa importante per i musulmani sciiti, creando un clima di tensione palpabile. Gli eventi programmati per celebrare l’Eid al-Ghadir sono stati accorciati, trasformandosi in manifestazioni contro le aggressioni israeliane.
Il futuro delle trattative nucleari
In un contesto di crescente tensione, le trattative nucleari tra Iran e Stati Uniti, previste a breve, sono state annullate. Le dichiarazioni del presidente Trump, che ha affermato di essere a conoscenza degli attacchi senza fornire sostegno militare, hanno ulteriormente complicato la situazione. L’Iran, che sta arricchendo uranio fino al 60%, insiste che non cerca applicazioni militari per il suo programma nucleare.
Un quadro di incertezze
Con la capitale in subbuglio e la paura che si diffonde, la situazione rimane incerta. Gli attacchi aerei rappresentano una nuova fase di una crisi che potrebbe sfociare in un conflitto più ampio. La popolazione vive nell’angoscia: cosa accadrà ora? Le domande rimangono senza risposta, mentre il mondo guarda con attenzione.