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Ucraina: Tajani, 'primo obiettivo strategico G7 è la pace'

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Roma, 30 apr. (Adnkronos) - Il primo obiettivo strategico dell'Italia alla guida del G7 "è la pace, una pace giusta in Ucraina con il ritiro dei russi dai territori occupati. E poi un accordo a Gaza per avviare il processo politico che porterà a 'due Stati per due popoli...

Roma, 30 apr. (Adnkronos) – Il primo obiettivo strategico dell'Italia alla guida del G7 "è la pace, una pace giusta in Ucraina con il ritiro dei russi dai territori occupati. E poi un accordo a Gaza per avviare il processo politico che porterà a 'due Stati per due popoli' che si riconoscano a vicenda e possano vivere in pace. Sono obiettivi a cui lavoriamo con forza". Lo ha detto il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in un'intervista al Corriere della Sera.

Parlando dell'Arabia Saudita, Paese che ha un peso diplomatico sempre maggiore nel Golfo, Tajani sottolinea che si tratta di "un Paese centrale nel Golfo, in Medio Oriente e in Africa. È quindi un interlocutore fondamentale per costruire un progetto di pace nell’area più difficile del mondo. Non a caso sono per alcune ore a Riad, perché questi incontri con i ministri d’Europa e della regione possono essere determinanti per sbloccare il negoziato per il cessate il fuoco, per la liberazione degli ostaggi israeliani e per favorire l’immediato ingresso degli aiuti a Gaza".

Parlando della possibilità di pace a Gaza, Tajani afferma che "siamo in una fase di pressing sulle parti perché si raggiunga un’intesa. Nelle ultime ore molti ci dicono che il negoziato indiretto fra Israele ed Hamas potrebbe essere a un punto di svolta. Hamas ha ricevuto una proposta seria". Quanto al sequestro della Ariston Russia da parte del governo russo, aggiunge che "su mio mandato il segretario generale della Farnesina ha convocato l’ambasciatore russo in Italia e gli ha contestato una decisione che riteniamo inaccettabile. Dobbiamo far capire alla Russia che danneggiare il lavoro italiano nel loro Paese è un danno a loro stessi, un danno che riduce ancora di più la loro credibilità nel mondo".