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Ucraina, Zelensky aggiunto alla lista dei ricercati di Mosca

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La Russia ha aggiunto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla lista dei criminali ricercati

Il nome del presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato inserito nella lista del ministero degli Interni russo, un database online di presunti criminali ricercati dalle autorità di Mosca.

Zelensky aggiunto alla lista dei ricercati di Mosca

La notizia è stata riferita dall’agenzia russa TASS. Secondo il Cremlino il leader ucraino era ricercato “in base a un articolo del codice penale“, senza fornire ulteriori dettagli. Lo stesso giorno sono comparsi nel database anche il comandante delle Forze terrestri ucraine Oleksandr Pavliuk e l’ex presidente ucraino Petro Poroshenko. I funzionari russi non hanno chiarito immediatamente le accuse. Mediazona, un’agenzia di stampa russa indipendente, ha affermato che sia Zelensky che Poroshenko sono stati inseriti nell’elenco almeno dalla fine di febbraio.

La reazione di Kiev

Il Ministero degli Esteri ucraino ha dichiarato che la decisione dimostra “la disperazione della macchina statale e della propaganda russa, che non sa più cosa inventarsi per attirare l’attenzione“. precedentemente Mosca aveva accusato il capo dell’intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov, di quelle che considerava attività “terroristiche“, tra cui gli attacchi dei droni ucraini alle infrastrutture russe. L’anno scorso la Corte penale internazionale ha ordinato l’arresto del presidente russo Vladimir Putin con l’imputazione di crimini di guerra. Accusa che il Cremlino ha prontamente respinto.

Il database di Mosca

La Russia ha inserito diversi politici e personaggi pubblici stranieri nella sua lista dei ricercati, che conta migliaia di voci. L’elenco comprende decine di funzionari di Kiev e dei Paesi dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico. Tra questi c’è Kaja Kallas, primo ministro estone, membro della NATO e dell’Unione Europea, che ha sostenuto con forza l’aumento degli aiuti militari all’Ucraina e l’inasprimento delle sanzioni contro Mosca. L’elenco annovera anche ministri di Estonia e Lituania, nonché il procuratore della Corte penale internazionale (CPI) che l’anno scorso ha emesso il mandato di arresto per Putin.