La questione dello Ius soli, il diritto di cittadinanza basato sul luogo di nascita, torna al centro del dibattito politico e giudiziario negli Stati Uniti. In un clima di forte tensione, la Corte Suprema ha appena autorizzato temporaneamente il blocco dell’ordine esecutivo firmato da Donald Trump, che mirava a limitare questo principio.
La decisione rappresenta una grande vittoria per il presidente, segnando un nuovo capitolo nella sua complessa battaglia con il sistema giudiziario.
Usa, la decisione della Corte Suprema sullo Ius soli
Donald Trump ha ottenuto una grande vittoria nel suo complesso rapporto con la magistratura, dopo che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha autorizzato temporaneamente l’ordine esecutivo con cui il presidente ha di fatto bloccato lo ius soli, eliminando la cittadinanza automatica per diritto di nascita negli Stati Uniti.
La sentenza, pur non entrando nel merito dello ius soli — decisione prevista per ottobre — ha assunto una portata più ampia, stabilendo che i giudici dei tribunali inferiori non potranno più sospendere le decisioni presidenziali. Questo limita il controllo del potere giudiziario su quello esecutivo.
Il documento della Corte Suprema, lungo 119 pagine, riflette una netta divisione tra i giudici, con sei conservatori favorevoli e tre liberali contrari. Nella sentenza, la giudice conservatrice Amy Comey Barrett ha spiegato che, sebbene alcuni sostengano che l’ingiunzione universale dia alla magistratura un potente strumento per controllare il potere esecutivo, i tribunali federali non esercitano una supervisione generale sull’esecutivo, ma risolvono casi in base all’autorità conferita dal Congresso. Ha aggiunto che, quando un tribunale ritiene che il potere esecutivo abbia agito illecitamente, la risposta non può essere che il tribunale stesso ecceda i propri limiti.
Trump elogia la Corte Suprema: decisione “salva la divisione dei poteri”
Donald Trump ha espresso la sua soddisfazione per la decisione della Corte Suprema sullo ius soli e su altri eventuali ordini presidenziali, definendola una sentenza di grande importanza. Secondo il presidente, la sentenza avrebbe salvaguardato la divisione dei poteri.
“Vittoria enorme alla Corte Suprema! Persino la bufala del diritto di cittadinanza per nascita è stata, indirettamente, colpita. Congratulazioni al Procuratore Generale Pam Bondi, al Procuratore Generale John Sauer e a tutto il Dipartimento di Giustizia. E’ una vittoria monumentale per la Costituzione“, ha scritto il presidente sul suo profilo Truth.
Nel frattempo, il Procuratore Generale Pam Bondi, durante una conferenza stampa, si è scagliata personalmente contro i giudici federali, affermando che non potranno più assumersi poteri come avevano tentato di fare sin dall’insediamento del presidente. Sonia Sotomayor, una dei giudici contrari alla decisione, ha invece scritto che lo stato di diritto non è garantito né in questo paese né altrove, sottolineando che si tratta di un principio fondamentale della democrazia, che sopravviverà solo se ci saranno persone abbastanza coraggiose da lottare per esso in ogni ambito. Secondo lei, la corte ha abdicato al suo ruolo vitale in tale impegno.