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Intesa Sanpaolo: italiani tornano a essere buoni risparmiatori

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Torino, 16 lug. (askanews) - Nel 2019 la percentuale di italiani che si dicono risparmiatori torna sopra il 50%, dopo avere toccato nel 2013 il minimo storico del 39%, con una quota di reddito accantonata che tocca il massimo storico del 12,6%. La buona notizia arriva dall'Indagine sul risparmio e...

Torino, 16 lug. (askanews) – Nel 2019 la percentuale di italiani che si dicono risparmiatori torna sopra il 50%, dopo avere toccato nel 2013 il minimo storico del 39%, con una quota di reddito accantonata che tocca il massimo storico del 12,6%. La buona notizia arriva dall’Indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani, realizzata da Intesa Sanpaolo con il Centro Einaudi, dalla quale emerge però che una parte rilevante dei risparmi, invece di tradursi in nuovi investimenti, si manifesta sotto forma di somme liquide che rimangono sul conto corrente.

Un eccesso di preferenza per la liquidità che per il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, è anche il frutto di un diffuso senso di incertezza non privo di conseguenze: “A fronte della raccolta attraverso i conti corrente le banche erogano credito, quindi il denaro depositato in conto corrente, a differenza di quello che sta nelle cassette di sicurezza, alimenta gli investimenti, ma il reddito di questi investimenti va a chi li effettua e non al risparmiatore il quale percepisce una remunerazione pressoché nulla”.

Dopo un periodo di disaffezione per il mattone, a causa dell’aumento della tassazione, negli ultimi due anni c’è stato anche un ritorno di fiamma per l’investimento in immobili, che rappresentano oggi il 63% del patrimonio degli italiani, come evidenzia il capo economista di Intesa Sanpaolo Gregorio De Felice: “I tassi così bassi hanno fatto riscoprire gli immobili agli italiani, non tanto per comprarsi la casa, visto che già l’86% ne possiede una, ma magari come investimento o in funzione ereditaria compro un’altra casa da lasciare poi in futuro a dei figli”.

Il quadro generale è quello di una percentuale importante della popolazione italiana che, pur muovendosi con grande prudenza, sembra avere voglia di reagire, nonostante la sostanziale stagnazione del sistema. Lo dimostrano, ad esempio, gli investimenti in nuovi esercizi commerciali o in un’attività professionali. Crescono infine il risparmio gestito e gli investimenti in assicurazioni, soprattutto per la salute e la ricerca di sicurezza nella vecchiaia.