Una nuova tragedia si è abbattuta sul Sudan occidentale, in una regione già segnata da conflitti e crisi umanitarie. Una frana devastante ha colpito una comunità isolata, lasciando dietro di sé distruzione e un bilancio di vittime impressionante. Le autorità locali e i gruppi armati della zona parlano di una catastrofe che richiede l’intervento immediato della comunità internazionale.
Una tragedia nel cuore di una guerra civile
Il disastro si inserisce in un contesto già segnato da conflitti e instabilità. Da oltre due anni il Sudan è lacerato da una guerra civile tra l’esercito regolare e le Forze di Supporto Rapido, uno scontro che ha causato centinaia di migliaia di morti e milioni di sfollati.
Il Darfur, storicamente teatro di violenze e massacri, è oggi quasi del tutto inaccessibile alle agenzie umanitarie a causa dei combattimenti. Il governatore della regione ha definito la frana una catastrofe che supera le capacità locali di risposta, chiedendo alla comunità internazionale di mobilitarsi per affrontare una crisi che rischia di aggravarsi ulteriormente.
Villaggio distrutto da una frana in Sudan: bilancio drammatico
Una frana di enormi dimensioni ha devastato il villaggio di Tarasin, situato sui Monti Marra, nell’ovest del Sudan. Secondo il Movimento per la Liberazione del Sudan, che controlla l’area, l’intera comunità è stata annientata: oltre mille persone avrebbero perso la vita e soltanto un abitante sarebbe sopravvissuto.
Il crollo, avvenuto domenica dopo giorni di piogge intense, ha distrutto non solo le abitazioni ma anche una zona agricola conosciuta per la produzione di agrumi.
I ribelli hanno rivolto un appello urgente alle Nazioni Unite e alle organizzazioni umanitarie affinché si intervenga per il recupero delle vittime e per fornire assistenza immediata.