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2025: risparmi e investimenti tra prudenza e crescente interesse per il sostenibile

Crisi, incertezze e nuovi trend: come evolvono le scelte finanziarie dei risparmiatori

ll 2025 si sta rivelando come un anno decisamente complicato per la nostra economia.

Dove stiamo facendo i conti  con diverse difficoltà: dalla crisi geopolitica, passando per i conflitti ancora in corso sino alla crisi energetica. Tutti questi fattori hanno comunque condizionato le scelte di investimento dei risparmiatori  che hanno diminuito la quota di risparmio investita in obbligazioni sino al 30% del proprio portafoglio. Ha investito in questo comparto meno di  un terzo dei risparmiatori  ma con un grado di soddisfazione indiscutibilmente  in calo rispetto allo scorso anno.

Il gradimento maggiore lo si riscontra tra  gli ultra-sessantenni e tra chi dichiara una propensione al rischio sopra la media. Cresce di poco invece la percentuale di chi ha investito sul mercato azionario (4,8%). Si investe sempre di più col supporto della consulenza finanziaria anche se in materia di educazione finanziaria il cammino è ancora in salita. Infatti, sull’educazione finanziaria in Italia, i comportamenti dei risparmiatori  in ambito finanziario necessitano di un deciso cambio di passo : più del 15% non verifica mai le proprie uscite e non ha l’abitudine  di redigere un budget personale per avere un resoconto delle proprie disponibilità. Chi invece ha l’abitudine di farlo (quasi il 40%) lo stila per il mese in corso o successivo. Non sono tanti coloro che lo preparano con un obiettivo di medio-lungo termine, anche se il dato è in crescita .Molti risparmiatori preferiscono occuparsi del presente confermando una scarsa attenzione al futuro. Lo sviluppo di una cultura finanziaria risulta a questo punto determinante. Stante le difficoltà riscontrate in questo  periodo dagli investimenti storici a replicare i rendimenti passati, cresce di oltre il 10%  l’interesse dei risparmiatori  per i cosiddetti investimenti alternativi. In cima l’oro, storico bene rifugio , seguito dai fondi etici  La maggior parte dei risparmiatori  ha raggiunto oramai la consapevolezza della pericolosità del riscaldamento globale grazie agli eventi straordinari dell’ultimo anno, che fanno da acceleratore di approfondimento per il risparmiatore. Se infatti il 70% dei risparmiatori conosce gli investimenti sostenibili ben il 25% li ha già sottoscritti. D’altra parte il fenomeno ESG sta accelerando in ogni ambito anche in quello dei private markets dove gli investimenti in capitale naturale rappresentano una connessione concreta con l’economia reale.  Per l’attenzione alla funzione di protezione sociale del risparmio il risparmiatore che investe in prodotti green  è un risparmiatore informato. Cresce anche la liquidità lasciata sui conti correnti : a immobilizzare il risparmio  sui semplici conti correnti sono incertezza, poca fiducia nel futuro e soprattutto la paura di investire in prodotti finanziari percepiti come rischiosi. Il dubbio in ogni caso comincia a serpeggiare: si riduce infatti il gradi di soddisfazione riferibile alla detenzione di liquidità. Occorre poi  sensibilizzare la popolazione giovanile sul tema della previdenza integrativa. Malgrado infatti la capacità del nostro sistema pensionistico di continuare a garantire gli attuali livelli di erogazione sia giudicata fragile, i giovani sono perplessi ad avvicinarsi a forme previdenziali integrative. Il motivo: l’asserita mancanza di liquidità e il sentirsi ancora ‘troppo giovani’ per pensarci.