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5 segnali che indicano la necessità di una visita specialistica odontoiatrica

denti permanenti

Molti tendono a rimandare un controllo dal dentista finché il fastidio non diventa difficile da sopportare.

La bocca, però, invia messaggi chiari, che possono segnalare la necessità di un approfondimento specifico e di una visita specialistica odontoiatrica. Non bisognerebbe mai ignorare questi segnali, perché la conseguenza può consistere nell’esposizione al rischio di problemi più complessi, che richiederebbero trattamenti più lunghi.

Quindi, per intervenire prima che il quadro clinico diventi più complesso, è fondamentale riconoscere esattamente quando è il momento di rivolgersi allo specialista. I segnali da tenere in considerazione non riguardano, comunque, soltanto i denti, perché spesso arrivano anche dalle gengive, dalla mucosa orale e dal modo in cui si mastica ogni giorno.

  1. Denti che si muovono o mancano

Uno dei segnali più evidenti della necessità di una visita specialistica è la sensazione che alcuni denti non siano più stabili come prima. Può accadere che si percepisca un leggero movimento mentre si morde qualcosa di più duro oppure che si noti uno spazio tra i denti che prima non esisteva. In altri casi, alcuni elementi dentari sono già mancanti e la masticazione risulta faticosa o poco efficiente.

La perdita di stabilità dei denti indica spesso un problema a carico dell’osso o delle gengive, che andrebbe valutato da uno specialista in grado di capire se ci sia una malattia parodontale o se siano presenti un trauma pregresso o altre cause nascoste. Quando alcuni denti risultano irrecuperabili oppure sono già stati persi, lo specialista può prendere in considerazione soluzioni avanzate, tra cui l’implantologia a carico immediato, che viene proposta dopo attenti esami e una pianificazione accurata del caso.

  1. Dolore persistente ai denti o alla mascella

Un leggero fastidio occasionale può essere legato a un momento specifico, a un cibo particolarmente freddo o caldo, a un periodo di stress. Quando il dolore invece si ripresenta spesso, dura diversi giorni o si accentua durante la masticazione, diventa un segnale da non trascurare.

Il dolore può assumere forme diverse: pulsante, acuto, sordo, localizzato in un punto preciso o diffuso a più denti. In alcuni casi si irradia verso l’orecchio, la mandibola o la tempia e crea una sensazione difficile da interpretare per chi non è del settore. Proprio per questo è importante che sia l’odontoiatra a valutare la situazione.

Alla base di un dolore ricorrente, infatti, possono esserci carie profonde, infiammazioni della polpa del dente, problemi dell’articolazione temporo-mandibolare, infezioni che interessano l’osso o la radice.

  1. Gengive che sanguinano, si ritirano o fanno male

Quando le gengive iniziano a sanguinare durante lo spazzolamento o mentre si passa il filo interdentale, qualcosa nella loro salute non sta funzionando come dovrebbe. Molte persone tendono a dare la colpa a uno spazzolino troppo duro, lo cambiano e aspettano che il sintomo sparisca da solo. Spesso però il sanguinamento si ripresenta.

Oltre al sangue, possono comparire arrossamenti, gonfiore, fastidio al contatto, piccoli rigonfiamenti tra un dente e l’altro. In altri casi ci si accorge che i denti appaiono “più lunghi”, segno che la gengiva si è ritirata lasciando scoperta una porzione di radice. Tutti questi segnali indicano che un controllo è necessario.

  1. Alito cattivo continuo e sapore sgradevole in bocca

L’alito cattivo occasionale ha cause spesso legate all’alimentazione o a momenti particolari della giornata. Quando però la sensazione di alito pesante diventa continua, è necessaria una certa attenzione, soprattutto se è accompagnata da un sapore sgradevole in bocca, difficile da eliminare con la normale igiene orale.

Un odore persistente può derivare da carie non visibili a occhio nudo, da gengiviti o parodontiti. A volte è legato anche a problemi di salivazione o a disturbi che riguardano gola e vie respiratorie.

  1. Lesioni, macchie o gonfiori che non guariscono

Un altro segnale da non sottovalutare riguarda la presenza di lesioni all’interno della bocca: piccole piaghe, afte, macchie bianche o rossastre, rigonfiamenti della mucosa che compaiono e restano invariati a lungo. Se la lesione persiste o tende ad aumentare di dimensioni, l’attenzione deve crescere.

Lo specialista ha la competenza giusta per distinguere tra situazioni che richiedono solo un po’ di tempo per guarire e condizioni che meritano un approfondimento più accurato.