Milano, 2 set.(askanews) – È morto a 94 anni Emilio Fede, uno dei volti più noti e discussi del giornalismo televisivo italiano. Fede, nato a Barcellona Pozzo di Gotto nel 1931, ha cominciato la sua carriera in Rai all’inizio degli anni Sessanta, da inviato e conduttore; in questa veste fu un volto noto anche del TG1 (restano storiche fra le altre anche la lettura del volantino delle Brigate Rosse con cui rivendicavano l’assassinio di Aldo Moro).
Poi il passaggio a Mediaset, da Studio Aperto alla direzione del Tg4, che per 20 anni fu teatro delle sue conduzioni, e dove diventò famoso anche per i suoi commenti personali, incluse gaffe e arrabbiature in diretta con i collaboratori.
A volerlo in Mediaset Silvio Berlusconi: l’inizio di un rapporto che ha segnato la vita e la carriera del giornalista, dalle accuse di faziosità per l’appoggio all’imprenditore, soprattutto in coincidenza con l’entrata in politica fino al coinvolgimento nell’inchiesta Ruby bis che lo portò a una condanna per favoreggiamento della prostituzione. Sposato con la giornalista Rai Diana De Feo, morta nel 2021, Fede lascia due figlie.