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Il caso Almasri torna a scuotere il panorama politico e giudiziario italiano: Giusi Bartolozzi, capo di gabinetto del ministro della Giustizia Carlo Nordio, risulta indagata nell’ambito delle indagini sul rimpatrio del comandante libico arrestato in Italia lo scorso gennaio. La vicenda, che coinvolge anche altri esponenti del governo, pone sotto i riflettori il ruolo e il profilo di Bartolozzi, figura di spicco nel ministero e nel mondo politico nazionale.
Chi è Giusi Bartolozzi, capo di gabinetto del ministro Nordio
Giusi Bartolozzi, nata a Gela (Caltanissetta) il 18 dicembre 1969, è una figura di rilievo nel panorama giuridico e politico italiano. Laureata in giurisprudenza alla LUISS Guido Carli di Roma nel 1996, ha iniziato la carriera come avvocato e nel 1999 è entrata in magistratura, ricoprendo incarichi a Gela, Palermo e alla Corte d’appello di Roma.
Nel 2018 è stata eletta deputata per Forza Italia, partecipando a commissioni chiave come Giustizia e Antimafia. Dopo non essere stata ricandidata nel 2022, è tornata al Ministero della Giustizia come vice-capo di gabinetto e, nel marzo 2024, è stata promossa a capo di gabinetto di Carlo Nordio. È sposata con Gaetano Armao, avvocato e politico.
Caso Almasri, Giusi Bartolozzi è indagata
Secondo quanto riferito dalla Procura di Roma, Giusi Bartolozzi, capo di gabinetto del ministro della Giustizia Carlo Nordio, è stata iscritta nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sul caso di Osama Njeem Almasri. Il procedimento riguarda le operazioni legate all’arresto del comandante libico e al suo successivo rimpatrio a gennaio.
La posizione di Bartolozzi si inserisce in un fascicolo più ampio che coinvolge anche il sottosegretario Alfredo Mantovano, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e lo stesso Nordio, per i quali il Tribunale dei ministri ha già chiesto alla Camera l’autorizzazione a procedere.
L’accusa nei confronti della capo di gabinetto riguarda l’ipotesi di false dichiarazioni al pubblico ministero, come previsto dall’articolo 371 bis del Codice penale, con una pena prevista fino a quattro anni di reclusione. Secondo gli atti, Bartolozzi avrebbe avuto un ruolo centrale nel coordinamento delle comunicazioni interne al ministero nei giorni tra l’arresto e il rimpatrio di Almasri.
Caso Almasri, Giusi Bartolozzi è indagata: reazioni e gestione interna del ministero
Fonti interne a via Arenula indicano che, nonostante l’iscrizione di Bartolozzi nel registro degli indagati, il ministero della Giustizia non avrebbe espresso preoccupazioni ufficiali. Durante due riunioni recenti, la capo di gabinetto avrebbe incontrato prima Nordio e successivamente i due sottosegretari, confermando la continuità della linea difensiva già annunciata dal ministro. Stando a quanto emerge, il guardasigilli avrebbe ribadito il sostegno alla propria collaboratrice, cercando di fare quadrato attorno a lei in vista degli sviluppi del procedimento giudiziario.