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Alzheimer, famiglia, amori. Nessuno vive mai "una mattina qualunque": il romanzo di Giovanni Gazzanni

giovanni gazzanni

Tutti noi attendiamo, più o meno consapevolmente, una mattina che solo apparentemente sia “qualunque” ma che possa sbatterci in faccia la verità della nostra esistenza.

Due uomini dividono la stessa casa. Si chiamano Michele e Antonio. Il più giovane, Michele, si prende cura del più vecchio che è sempre alle prese con catastrofici vuoti di memoria, teorie molto strambe e una serie di irrinunciabili manie. Da qui parte il racconto – toccante, malinconico, violento e profondo al tempo stesso – di “Una mattina qualunque” (Avagliano Editore), primo romanzo dell’attore teatrale Giovanni Gazzanni.

E proprio il suo lavoro probabilmente aiuta a comprendere l’andamento di questo racconto nel quale il lettore dolcemente sprofonda, vivendo e vedendo davanti a sé i due protagonisti, scolpiti magnificamente dall’autore, quasi fossero reali. I due sembrano vivere una situazione simile, fatta di solitudine e di stanchezza. Le loro esistenze scorrono tra momenti di disperazione e altri, invece, comici.

una mattina qualunque 1

Antonio, appena può, si rifugia nel sogno e quando è sveglio non fa altro che aspettare il rientro di Margherita, sua moglie. Michele si concentra sulle esigenze del vecchio, solo perché in questo modo può allontanare il suo dolore: una lettera e i ricordi di Carolina, la sua ex compagna, lo ossessionano, assieme ai sensi di colpa per non averla saputa aiutare e per averla abbandonata in un periodo difficile.

Ed è così, in un fiume silenzioso e conosciuto, che scorre anche quella ennesima mattina. Una mattina qualunque, in apparenza, ma che si rivelerà straordinaria. Perché tutti noi attendiamo, più o meno consapevolmente, una mattina che solo apparentemente sia “qualunque” ma che possa sbatterci in faccia la verità della nostra esistenza, stracciare il velo di Maya della nostra ipocrisia, svelarci ciò che siamo, ciò che siamo diventati, ciò che è la realtà in cui ci muoviamo. Una mattina che possa, insomma, sbatterci in faccia ciò che siamo realmente.

A innescare il cambiamento nel romanzo è Antonio: in un attimo di lucidità, riconoscerà Michele, capirà che quel ragazzo che gli sta sempre intorno è suo figlio, ricorderà purtroppo anche la morte dell’amata moglie. Tra padre e figlio nasce un confronto tenero, serrato, violento che avrà esiti dirompenti per entrambi. Michele può così guardare in faccia la realtà. E il lettore con lui.