Andrea Iervolino porta la battaglia sul tax credit al Tar. Il noto produttore cinematografico ha deciso di impugnare davanti al Tribunale Amministrativo Regionale la revoca del beneficio fiscale concesso a una delle sue produzioni, ritenendo la decisione del Ministero della Cultura infondata e lesiva.
Sipario Movies, revocati 60 milioni di tax credit: accuse di frode e irregolarità contabili
Il ministro della Cultura aveva preannunciato un giro di vite dopo il caso Rexal Ford, e ora sono arrivati i primi provvedimenti. Il ministero ha revocato più di 60 milioni di euro di tax credit alla Sipario Movies spa, società fondata da Andrea Iervolino e Monika Waldner Gomez Del Campo Bacardi. Secondo quanto riportato da Open, la società avrebbe presentato documentazione irregolare al MIC per ottenere il credito d’imposta. La Sipario Movies è stata sciolta e messa in liquidazione, con i due soci che si erano denunciati a vicenda. Lo scorso 10 giugno è stata avviata l’amministrazione giudiziaria, dalla quale sono emersi documenti che comprovano le irregolarità.
La relazione dei professionisti al fianco del liquidatore denuncia una gestione basata su pratiche illecite ripetute nel tempo, anche tramite società controllate come Arte Video, Ilbe Studioss e Welcome to Italy, che avrebbero ostacolato l’accesso ai documenti contabili. Il rapporto, firmato dai liquidatori del Tribunale di Roma, accusa la società di aver ottenuto indebitamente il tax credit gonfiando i costi, tra cui 75 milioni per servizi di transcodifica 2D-3D con software obsoleto, che hanno generato crediti per quasi 30 milioni. Anche le spese per animazioni, pari a circa 170 milioni, sarebbero state artificialmente aumentate tramite attività estere mascherate da società europee, ottenendo ulteriori 27 milioni di credito d’imposta.
Open segnala che la Sipario avrebbe manipolato sia ricavi che costi attraverso entità estere di comodo e fornitori fittizi. Attraverso una rete di società estere, si sarebbe moltiplicato di almeno dieci volte il valore dei costi reali per incrementare il tax credit richiesto al MIC, parte del quale è stato incassato, mentre altre somme sono state bloccate dal liquidatore Borrelli al sorgere dei sospetti.
Andrea Iervolino e il ricorso al Tar: contro la revoca tax credit
“Sono certo che il Tar riconoscerà le nostre ragioni e annullerà questo atto. Mi riservo sin da ora ogni azione legale e confido nella magistratura affinché venga fatta piena chiarezza”.
Secondo quanto spiegato in una nota da Iervolino e dal suo legale, la revoca dei tax credit disposta dal dott. Borrelli si basa esclusivamente su dichiarazioni e documenti forniti da Davide Peretti, ex amministratore e liquidatore nominato da Monika Bacardi. A seguito di gravi irregolarità nella gestione accertate dal tribunale civile di Roma, Peretti è stato revocato dalla carica di liquidatore con il provvedimento n. 4323/2025 del 10 giugno 2025. Il tribunale ha inoltre condannato Peretti e la società Mb Media SA, riconducibile a Bacardi, a rimborsare le spese processuali a IA Media e Sipario Movies. La sentenza ha confermato l’azione concertata tra Mb Media SA e Sportfinance per influenzare la governance della società, e ha evidenziato che la condotta di Peretti ha esposto Sipario Movies a un rischio concreto di liquidazione giudiziale, con gravi perdite economiche.
Tra le irregolarità denunciate, Iervolino e il legale segnalano l’invio, da parte di Peretti poco prima della revoca, di documenti falsi al ministero, accusazioni che però non sono state considerate né dal tribunale né dal curatore speciale di Sipario Movies.
“Tutti i tax credit oggetto di revoca si riferiscono a opere animate prodotte regolarmente, consegnate e depositate presso la Cineteca Nazionale e sottoposte a comparazione con benchmark tecnici e finanziari, commissionati a primarie società di consulenza internazionali, i cui pareri attestano inequivocabilmente la qualità e legittimità delle produzioni ed il fair value del loro costo. Si precisa come tutte le presunte irregolarità contestate dal sig. Peretti, sono state puntualmente smentite da documentazione messa a disposizione dell’amministratore giudiziario, che sta operando una corretta e puntuale ricostruzione delle vicende della società e del suo patrimonio”.
Iervolino ha definito la decisione del dott. Nicola Borrelli come una scelta frettolosa, che non avrebbe considerato l’opinione dell’amministratore giudiziario Prof. Paolo Bastia, nominato dal tribunale di Roma. Ha sottolineato che si tratta di un fatto molto grave, che non riflette la condotta corretta e diligente che dovrebbe caratterizzare un dirigente pubblico secondo il codice civile. Il produttore si è detto certo che il Tar riconoscerà le loro ragioni e annullerà il provvedimento.
“Questo comportamento affrettato appare dettato solo dal desiderio di mostrare una presunta ‘verginità’ in un momento in cui il dirigente è chiaramente sotto pressione e coinvolto in molteplici problematiche. Mi riservo sin da ora ogni azione legale e confido nella magistratura affinché venga fatta piena chiarezza”.