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La protesta in piazza di Meloni: "Riempiamo Roma col tricolore"

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Roma, 9 set. (askanews) - Fratelli d'Italia scende in piazza, a Montecitorio, per dire no al Conte-bis e chiedere subito elezioni. Lo fa nel giorno in cui il premier incaricato chiede la fiducia alla Camera. I manifestanti - diverse migliaia di persone (30mila secondo gli organizzatori) - sono com...

Roma, 9 set. (askanews) – Fratelli d’Italia scende in piazza, a Montecitorio, per dire no al Conte-bis e chiedere subito elezioni. Lo fa nel giorno in cui il premier incaricato chiede la fiducia alla Camera. I manifestanti – diverse migliaia di persone (30mila secondo gli organizzatori) – sono cominciati ad affluire nella piazza davanti a Montecitorio già dalla mattina presto. Poi via via hanno riempito le piazze limitrofe e via del Corso, dove sono stati bloccati dalle forze dell’ordine.

Anche qualche momento di tensione, con i manifestanti che – giunti da tutta Italia – hanno sfondato le transenne, prima di essere ricompattati dagli agenti.

Inneggiano slogan “Vergogna, vergogna”, e ancora “Elezioni subito”, poi intonano l’Inno d’Italia.

È il momento di Giorgia Meloni sul palco acclamata dai manifestanti.

Poi arriva Matteo Salvini, che tra selfie e strette di mano, dice perché è in piazza oggi:

“Per differenziarci da chi si chiude nel Palazzo, per differenziarci dal governo. Qui c’è una piazza aperta, là c’è un Palazzo chiuso”.

E Meloni rincara la dose: “Mi pare che questo governo parta veramente male,perché non si pone il problema dell’indignazione popolare”.

Le ragioni dei manifestanti: “Questa è una dittatura, sono loro che fanno i fascisti. Noi siamo italiani con il diritto di voto”. “Stanno facendo un governo che non è stato votato dalla gente per la quinta volta. Vogliamo andare a votare”. “Siamo qui perché non siamo d’accordo con l’inciucio che stanno facendo dentro i palazzi. Il dovere italiano è votare e decidere chi ci deve governare, non possono decidere loro”. “Siamo qua per evitare questo scempio che stanno facendo all’Italia. Vorremmo che finisse subito tutto e si andasse alle elezioni”. “Vogliamo votare. Governo venduto: poltrone poltrone poltrone”.