Nello specifico si tratta della dodicesima variazione trimestrale positiva consecutiva che ha portato la raccolta premi ad un livello mai raggiunto prima. Complessivamente le polizze auto rappresentano il 51% circa del totale, mentre minor peso hanno avuto immobili (26%), salute (23%) e r.c. generale (9%) La crescita è riferibile, nello specifico, allo sviluppo del segmento diverso dall’auto che registra una variazione positiva del 7% circa ; crescono anche i premi del settore auto per effetto soprattutto dell’aumento dei premi del segmento veicoli terrestri (garanzie incendio/furto, Kasko +6%).
Parallelamente il ramo RC auto evidenzia un’ulteriore calo dei premi del 3%. Gli altri rami danni sono stati favorevolmente influenzati dal recupero della produzione a livello globale e da una decisa espansione dei consumi delle famiglie, nonostante un lieve rallentamento registrato nell’ultima parte dell’anno. Hanno concorso alla crescita tutti i rami assicurativi: infortuni e malattia sono cresciuti rispettivamente del 6,5% e del 16%, il ramo incendio del 7,5% e infine il ramo RC generale del 9,0%. Anche se con un peso minore si sottolinea la crescita dei rami credito e cauzione. Nello specifico ha concorso allo sviluppo dei premi del ramo cauzioni la spinta decisa che il PNRR ha dato a suo tempo al settore degli appalti mentre per il settore credito la crescita dei premi parrebbe legata ad una crescente avversione al rischio da parte delle piccole/medi imprese come effetto delle difficoltà incontrate durante la pandemia. Quanto ai canali, il 72% circa dei flussi proviene dalle agenzie, il 12% dai broker, il 13% dalle banche e uffici postali e il resto con vendita diretta. Se si amplia l’orizzonte ai prossimi anni alcuni trend andranno ad incrementare ancora di più il bisogno di assicurazione.Le macro aree sono il clima, la cyber & technology e l’invecchiamento. Gli effetti dei cambiamenti climatici determinano implicazioni decisamente importanti per lo sviluppo del business delle nostre aziende ma solo il 15% circa delle PMI sono ‘ben coperte’ in tal senso.Il bisogno di copertura contro il cyber risk va gestito in maniera proattiva attraverso la fornitura di servizi per ridurre e reagire velocemente agli attacchi. L’invecchiamento genera il bisogno di cure mediche e quindi di assicurazione salute che attualmente copre a stento l’aumento di fabbisogno.