Lo spazio aereo europeo è tornato al centro delle tensioni internazionali con nuovi avvistamenti di droni. Dalla chiusura temporanea di aeroporti in Danimarca agli avvistamenti nei pressi di una base militare in Svezia, fino all’incidente registrato nei pressi della centrale nucleare di Zaporizhzhia, la presenza di velivoli non identificati sta riaccendendo l’allerta tra governi e organismi di sicurezza.
Drone precipita vicino alla centrale di Zaporizhzhia: cresce l’allarme sicurezza nucleare
Parallelamente, in Ucraina, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica ha riferito che nella notte un drone è precipitato a circa 800 metri dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Secondo il direttore generale Rafael Grossi, l’incidente non ha provocato danni, ma ha nuovamente evidenziato i rischi legati alla vicinanza di droni a strutture nucleari durante il conflitto. Grossi ha invitato entrambe le parti a mantenere la massima moderazione e a garantire la sicurezza delle centrali, sottolineando la necessità di evitare che eventi simili possano avere conseguenze più gravi in futuro.
Avvistati nuovi droni in Danimarca e in Svezia, in allerta una base militare
Nelle ultime ore, la Danimarca e la Svezia hanno registrato nuovi avvistamenti di droni sospetti, alimentando le preoccupazioni sulla sicurezza delle infrastrutture militari e civili. A Aalborg, lo spazio aereo è stato temporaneamente chiuso per permettere controlli approfonditi, mentre due voli mattutini sono stati cancellati.
Segnalazioni analoghe sono arrivate dalle isole svedesi di Styrkoe e Tjurkoe, vicino a una base della marina militare, dove la polizia ha confermato il sorvolo dei velivoli senza pilota. Gli episodi si inseriscono in un contesto di crescenti tensioni legate a presunti sconfinamenti russi nei cieli della NATO, già rilevati in precedenza in Polonia, Estonia, Romania e Norvegia.
Dopo giorni di allarmi per sconfinamenti di jet e droni russi, i ministri della Difesa dell’Est Europa si riuniscono con la Commissione Ue per definire il “muro di droni” proposto da Ursula von der Leyen. Il commissario europeo Andrius Kubilius ha evidenziato la necessità di piani congiunti e tecnologie integrate – dai sistemi anti-drone alla guerra elettronica – per rafforzare la difesa aerea.