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Biografo di Ratzinger: rapporto a volte complicato con Germania

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Roma, 4 gen. (askanews) - La casa Natale a Marktl, nella cattolicissima Baviera, trasformata in Museo e la città di Ratisbona, dove ha studiato, sono tra i luoghi della memoria in Germania di Benedetto XVI. Nella sua casa in Schulstrasse 11 nacque e fu battezzato il 16 aprile 1927, un sabato sant...

Roma, 4 gen. (askanews) – La casa Natale a Marktl, nella cattolicissima Baviera, trasformata in Museo e la città di Ratisbona, dove ha studiato, sono tra i luoghi della memoria in Germania di Benedetto XVI. Nella sua casa in Schulstrasse 11 nacque e fu battezzato il 16 aprile 1927, un sabato santo, e qui tornò da papa, come recita la targhetta in pietra all’ingresso, l’11 settembre 2006. Luoghi che hanno plasmato il suo modo di essere, anche se il rapporto con la terra natia alle volte è stato conflittuale, rivela – in un’intervista a France Presse – il biografo ufficiale di Joseph Ratzinger, Peter Seewald.

“É una persona molto con i piedi per terra, per via delle sue origini, la sua infanzia, è cresciuto nella liberale cattolica Baviera e dall’altra parte è un grande intellettuale”, ha spiegato.

“La sua gioventù in Baviera è stata influenzata, da una parte dalla gioia del cattolicesimo bavarese al tempo ancora onnipresente, dal suo piacere per il paesaggio, l’amore per la musica, è cresciuto nelle vicinanze di Salisburgo, in Baviera, dove Mozart si respira nell’aria”, ha ricordato.

“Il rapporto di Ratzinger con la Germania è un po’ complicato – ha sottolineato il biografo Seewald – da una parte bisogna ricordare che la Germania non è un paese cattolico come l’Italia, la Spagna o il Portogallo. È anche diverso dalla Francia. Noi abbiamo il protestantesimo in Germania e anche la situazione della Chiesa in Germania è diversa. Ci sono sempre state della potenti forze che spingevano nella stessa direzione della Chiesa protestante, con simili riforme”.

E poi Ratisbona, sempre in Baviera, con il Duomo di San Pietro, imponente costruzione gotica. Sugli abusi nella Chiesa, Seewald sottolinea:

“Benedetto aveva già avuto a che fare con questi casi quando era cardinale, come prefetto della Congregazione della fede, quando disse che le leggi della Chiesa dovevano essere modificate per permettere di perseguire questi casi, affinché chi li commette venga punito e le vittime sostenute. Da papa ha sempre seguito questa linea”, ha concluso.