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Brasile: l’ex presidente Bolsonaro ricoverato d’urgenza, aggiornamenti sulle sue condizioni

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Bolsonaro ricoverato per la terza volta dall’inizio degli arresti domiciliari a causa di un malore improvviso: quali sono le sue condizioni?

L’ex presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, è stato ricoverato d’urgenza, attirando l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica. Negli ultimi giorni, la sua situazione personale e legale ha suscitato preoccupazione e numerosi commenti nel Paese.

Brasile, ex presidente Bolsonaro: arriva una condanna storica

La Corte Suprema del Brasile ha emesso una condanna storica nei confronti dell’ex presidente Jair Bolsonaro, ritenuto responsabile di aver orchestrato un tentativo di colpo di Stato dopo la sconfitta elettorale del 2022.

La pena inflitta ammonta a 27 anni e tre mesi di carcere per cinque reati, tra cui tentato golpe, attentato allo Stato di diritto e appartenenza a un’organizzazione criminale. Oltre a Bolsonaro, sono stati condannati altri sette ex membri del suo governo e ufficiali militari, tra cui tre generali, un ammiraglio e un tenente colonnello.

Si tratta della prima volta nella storia del Paese che un ex presidente viene riconosciuto colpevole di una cospirazione golpista, segnando un passaggio significativo per la giustizia brasiliana.

Brasile, ex presidente Bolsonaro ricoverato d’urgenza: le sue condizioni

Pochi giorni dopo la condanna, Bolsonaro è stato trasportato d’urgenza in un ospedale di Brasília a causa di un malore caratterizzato da singhiozzo intenso, vomito e calo di pressione. A rendere nota la situazione è stato il figlio Flávio, che ha chiesto preghiere.

Si tratta del terzo ricovero dall’inizio degli arresti domiciliari, avviati lo scorso 4 agosto per l’inchiesta sul presunto piano golpista. Nei giorni precedenti, l’ex capo di Stato aveva già subito la rimozione di lesioni cutanee, mentre i referti medici indicavano anemia da carenza di ferro, residui di polmonite e un quadro generale fragile, aggravato da ipertensione e reflusso gastroesofageo.

L’accompagnamento è stato garantito da un convoglio della polizia penale e da un’équipe medica, che ha provveduto a valutazioni cliniche e accertamenti complementari.