> > Cambio fornitore: i cinque errori che rischiano di costarti caro

Cambio fornitore: i cinque errori che rischiano di costarti caro

2149355048 2

Il passaggio al mercato libero dell'energia ha introdotto una vasta gamma di opportunità per i consumatori desiderosi di ottimizzare i costi e personalizzare la propria fornitura.

Tuttavia, questa abbondanza di opzioni espone anche al rischio di compiere scelte dettate dall’impulsività o da informazioni incomplete. L’obiettivo del cambio fornitore è quasi sempre quello di ottenere un significativo risparmio, per cui la ricerca delle migliori tariffe luce e gas deve essere supportata da un’analisi meticolosa e priva di preconcetti. Molti utenti, purtroppo, scelgono il nuovo partner energetico sulla base di convinzioni sbagliate o dati parziali, vanificando così i potenziali benefici economici.

Primo errore: la focalizzazione sul prezzo unitario

Uno degli errori più diffusi consiste nel concentrare l’attenzione esclusivamente sul prezzo al chilowattora (kWh) o al metro cubo (Smc), ignorando le altre componenti della bolletta. Il costo della materia prima energetica è solo una parte dell’importo totale. Componenti fisse come gli oneri di sistema, le accise, e il costo per il trasporto e la gestione del contatore, sono elementi ineliminabili e talvolta influenti. Una tariffa che presenta un prezzo unitario apparentemente basso può celare costi fissi di commercializzazione elevati o clausole contrattuali meno vantaggiose, annullando il beneficio atteso.

Secondo errore: ignorare il proprio profilo di consumo reale

Molti consumatori commettono l’errore di sottoscrivere tariffe standardizzate senza considerare le proprie abitudini di consumo. Una tariffa monoraria non è adatta a chi vive la casa prevalentemente la sera e nei fine settimana, mentre una tariffa bioraria si rivela inefficace per chi concentra i consumi nelle ore diurne. Ignorare il proprio profilo energetico – legato all’uso di elettrodomestici, alle ore trascorse in casa e all’efficienza degli impianti – impedisce di scegliere tra offerte fisse, variabili o time-of-use che siano realmente compatibili con lo stile di vita.

Terzo e quarto errore: la paura del distacco e la fretta

Un’altra convinzione errata, tipica di chi teme il cambiamento, è la paura di subire interruzioni di servizio durante il cambio fornitore. È fondamentale sapere che, per legge, il passaggio è un processo burocratico gestito interamente dai fornitori e dal distributore, che avviene senza alcun intervento tecnico sul contatore e senza alcun rischio di distacco. La fretta, spesso indotta da promozioni a tempo limitato o da offerte aggressive, costituisce il quarto errore. Le decisioni affrettate precludono la possibilità di un confronto analitico e costringono a vincolarsi a contratti di lunga durata che potrebbero non essere i più vantaggiosi nel medio termine.

Quinto errore: non utilizzare strumenti di confronto trasparenti

Il quinto errore, e forse il più determinante, è la mancata consultazione di strumenti di confronto oggettivi e imparziali. Con un mercato così vasto, basarsi solo sulle informazioni veicolate dalle singole campagne pubblicitarie o sul passaparola è insufficiente. Per valutare con cognizione di causa, è necessario un punto di riferimento che raccolga in modo trasparente e strutturato le offerte più vantaggiose, permettendo di filtrare i risultati in base al proprio consumo previsto e alle proprie esigenze specifiche. È in questo contesto che un comparatore di tariffe diviene uno strumento essenziale, trasformando un potenziale rischio in un’opportunità di risparmio reale e duraturo.