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Camera approva all’unanimità il Ddl femminicidio, mentre il Ddl stupro divide i partiti

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Ddl femminicidio, Camera approva all’unanimità: legge approvata, mentre il Ddl stupro resta in bilico al Senato.

Oggi la Camera dei deputati ha approvato all’unanimità il Ddl sul femminicidio, trasformandolo in legge e introducendo nel codice penale il nuovo articolo 577-bis. Parallelamente, resta alta la tensione in Senato sul Ddl stupro, rallentato da richieste di approfondimento da parte della maggioranza.

Ddl femminicidio: la Camera approva all’unanimità, diventa legge

Oggi la Camera dei deputati ha dato via libera definitivo al Ddl sul femminicidio, approvato all’unanimità con 237 voti, che diventa così legge. Il provvedimento, già passato al Senato con consenso bipartisan, introduce nel codice penale il nuovo articolo 577-bis, riconoscendo il femminicidio come reato specifico.

La norma prevede l’ergastolo per chi causa la morte di una donna per motivi di discriminazione di genere, odio, prevaricazione o per controllarne la libertà individuale. Rientrano nel femminicidio anche gli omicidi compiuti in risposta al rifiuto della donna di instaurare o mantenere un rapporto affettivo.

Oggi votiamo un provvedimento storico, mandiamo un messaggio potente”, ha dichiarato la ministra Eugenia Roccella in Aula. Anche la segretaria del Pd, Elly Schlein, ha commentato: “Sono venuta a fare il mio dovere a votare questo reato sul femminicidio perché rispetto gli accordi. Auspico che anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, faccia rispettare gli accordi”.

Ddl violenza sessuale: tensioni sul Senato rallentano l’approvazione

Parallelamente, il ddl stupro, contenente la norma sul “consenso libero ed attuale”, è rimasto bloccato in Senato per richiesta di approfondimenti da parte della maggioranza. Il provvedimento prevede l’articolo 609-bis, che punisce con 6-12 anni di reclusione chiunque compia atti sessuali senza il consenso della donna.

Le opposizioni hanno protestato abbandonando la commissione Giustizia, criticando il rinvio deciso dalla Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, che hanno chiesto ulteriori audizioni. La relatrice Giulia Bongiorno ha spiegato che il percorso legislativo sarà completato dopo un ciclo di audizioni mirate, sottolineando l’importanza di garantire chiarezza e omogeneità nell’interpretazione del testo: “Sarebbe stato bellissimo approvarla oggi, ma è necessario correggere alcune piccole lacune emerse in commissione”. “Oggi è stato tradito un patto di lealtà al Senato, ed è stato fatto nella giornata contro la violenza sulle donne”, ha attaccato Andrea Quartini del M5s.

Mariastella Gelmini di Noi Moderati ha aggiunto: “Non c’è da parte di nessuno la volontà di bloccare un provvedimento assolutamente necessario”, auspicando una rapida conclusione dell’iter.