Tra il 5 e il 7 dicembre scorsi, il reparto di cure intensive del San Raffaele di Milano ha vissuto gravi disservizi organizzativi, con conseguenti rischi per i pazienti. La gestione del servizio infermieristico affidata a una cooperativa esterna ha sollevato dubbi sulla sicurezza e sull’efficienza del reparto, portando la Procura di Milano ad aprire un’inchiesta per far luce sui fatti.
Caos al San Raffaele di Milano: conseguenze e interventi organizzativi
La vicenda era stata segnalata dai sindacati attraverso una denuncia della coordinatrice della Rsu dell’ospedale, che metteva in evidenza i rischi per i pazienti e allegava numerose comunicazioni interne tra medici e direzione sanitaria. Il disservizio ha riguardato soprattutto la notte tra il 6 e il 7 dicembre, quando il personale della cooperativa lucana avrebbe incontrato difficoltà nella somministrazione dei farmaci, nelle procedure standard e nella comunicazione con i medici.
In seguito agli eventi, il Cda del Gruppo San Donato ha votato la revoca dell’incarico all’amministratore unico Francesco Galli, dimessosi poco prima, nominando Marco Centenari al suo posto. Nel frattempo, per ridurre i rischi, nel padiglione dell’Iceberg le aree dell’Admission Room e della Medicina ad alta intensità sono state riorganizzate, affidando parte del personale alla cooperativa e parte a operatori interni all’ospedale.
Caos al San Raffaele di Milano, avviata inchiesta
La Procura di Milano ha avviato un fascicolo conoscitivo in seguito agli episodi di disorganizzazione avvenuti tra il 5 e il 7 dicembre nel padiglione di cure intensive del San Raffaele. L’indagine, attualmente senza ipotesi di reato né indagati, è stata aperta dopo la trasmissione delle relazioni dei carabinieri del Nas e della Squadra Mobile, e affidata al pm Paolo Filippini, sotto la supervisione dell’aggiunta Tiziana Siciliano.
L’obiettivo del fascicolo modello 45, registro degli atti non costituenti notizia di reato, è chiarire le cause del caos che si è verificato nel reparto denominato “Iceberg”, in particolare in relazione all’affidamento del servizio infermieristico a una cooperativa esterna che, secondo quanto emerso, non avrebbe garantito adeguati standard di sicurezza per i pazienti.