Milano, 29 mag. (Adnkronos) – "La decisione è presa al di là di ogni ragionevole dubbio quando un'eventuale ipotesi alternativa è talmente fantasiosa, è talmente improbabile, è talmente fuori dalla realtà che, diciamo, con tranquillante certezza la si può escludere. L'unica persona che in quel momento era raggiunta da un numero sufficiente di elementi di carico, di indizi, era l'imputato dell'epoca, e cioè Stasi".
Lo afferma a 'Dritto e Rovescio', nella puntata in onda stasera in prima serata su Retequattro, Maurizio Fumo, ex magistrato e presidente della quinta sezione della Corte di Cassazione che, nel dicembre 2015, ha condannato in via definitiva a sedici anni di carcere Alberto Stasi per l'omicidio di Chiara Poggi.
Sul caso di Garlasco su cui la Procura di Pavia torna a indagare, l'ex magistrato aggiunge: "Abbiamo ritenuto fantasiosa una parte (della difesa di Stasi, ndr), nel momento in cui andavano a suggerire, per altro in maniera anche piuttosto generica, delle ipotesi alternative. Ipotesi che vedo che adesso stanno di nuovo saltando fuori e vedremo". Alla luce dei nuovi elementi emersi sul nuovo indagato Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, il giudizio di Fumo non è mutato: "Per quello che leggo e capisco in questo momento si tratta di ipotesi, ipotesi in astratto possibili, ma mi chiedo poi quale possa essere il fondamento, quale possa essere la dimostrabilità di queste ipotesi".