> > Ceto medio e Irpef: chi risparmia davvero con la riduzione prevista nel 2025

Ceto medio e Irpef: chi risparmia davvero con la riduzione prevista nel 2025

riduzione irpef ceto medio

La riduzione Irpef punta a sostenere il ceto medio con un taglio delle aliquote. Ecco cosa significa concretamente per i redditi medi nel prossimo anno fiscale.

C’è chi parla di boccata d’ossigeno. Altri di piccoli passi. La verità, come spesso accade, sta nel mezzo. Durante il Festival dell’Economia di Trento, il viceministro Maurizio Leo ha detto chiaramente dove si vuole andare a parare: un taglio dell’aliquota o comunque una riduzione Irpef dal 35% al 33%.

Riduzione Irpef, cosa comporta per il ceto medio: il taglio al 33%

Il cambiamento in cosa consisterebbe tradotto: meno tasse per chi guadagna tra i 28mila e i 60mila euro. Quella fascia grigia, che non ha sussidi né agevolazioni, ma nemmeno grandi margini. Il famoso ceto medio, insomma.

“Si stanno impoverendo”, ha ammesso Leo. Parole pesanti, dette davanti a un pubblico esperto. Non è solo una questione di equità, ma di equilibrio. Perché chi tiene in piedi il Paese – lavoratori, famiglie, piccoli imprenditori – oggi arranca. La legge di Bilancio ha già modificato gli scaglioni Irpef: tre fasce, con il 23% fino a 28mila euro, il 35% fino a 50mila e il 43% oltre. Ma non basta. Il governo vuole ridurre quell’aliquota centrale, proprio per aiutare chi è rimasto schiacciato.

Non sarà facile. Leo l’ha detto più volte: ogni intervento “deve essere coperto”. I soldi, insomma, vanno trovati. E in fretta.

Ceto medio al centro con la riduzione Irpef: le novità in arrivo

Ma la riduzione dell’Irpef non è l’unico tassello del puzzle. C’è anche chi spinge per una nuova pace fiscale. Salvini la vorrebbe già per l’estate 2025. il viceministro Leo frena. Le tensioni nel governo sono reali, anche se si provano a tenere basse. E poi c’è l’Iva sull’arte, al momento al 22%. Troppo, rispetto al 5% degli altri Paesi europei. Anche lì si cerca un intervento, una correzione.

Infine, un rinvio. La sugar tax non scatterà a luglio 2025, come previsto. Slitta – almeno – a gennaio 2026. Una pausa, per ora.

Tajani intanto rilancia: “Siamo i difensori del ceto medio”. Una dichiarazione d’intenti più che un piano strutturato. Il taglio Irpef si farà? Forse. Ma servono numeri, coperture, e una volontà politica che tenga. Al momento, c’è solo una direzione. Ma il percorso è ancora pieno di curve.