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La Cgil annuncia un nuovo sciopero generale: la reazione di Landini alle parole di Meloni e Salvini

sciopero generale meloni

La Cgil annuncia lo sciopero generale contro la manovra: Landini ne giustifica le ragioni, Meloni e Salvini criticano la data e il sindacato procede autonomamente.

Il 12 dicembre la Cgil ha annunciato uno sciopero generale contro la manovra finanziaria del governo. Maurizio Landini sottolinea che la protesta mira a ottenere cambiamenti concreti e non è una questione personale, mentre Meloni e Salvini criticano la data e il suo impatto economico. La mobilitazione evidenzia anche tensioni interne al sindacalismo, con la Cgil che agisce da sola, rompendo l’unità con altri sindacati.

Sciopero generale della Cgil: tensioni con il governo

La Cgil ha annunciato un nuovo sciopero generale contro la manovra finanziaria del governo, previsto per venerdì 12 dicembre, replicando alla data scelta dal sindacato Usb per il 28 novembre. La notizia ha subito attirato commenti ironici da parte della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che sui social ha chiesto:

In quale giorno della settimana cadrà il 12 dicembre?, con evidente intento sarcastico.

Anche Matteo Salvini ha criticato la scelta, suggerendo che Landini avrebbe potuto spostare la protesta in un altro giorno della settimana.

Invitiamo Landini, per una volta, a rinunciare al weekend lungo e organizzare lo sciopero in un altro giorno della settimana”.

Al contrario, esponenti del Pd e del M5S hanno difeso il diritto dei lavoratori, denunciando la retorica “arrogante e volgare” dei leader di governo. Arturo Scotto ha sottolineato: “Un lavoratore che decide di scioperare paga di tasca sua. Ci rimette una parte di salario, che è già modesto“.

Nuovo sciopero generale Cgil, Landini rompe il silenzio e risponde a Meloni e Salvini

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha risposto chiaramente:

Se vogliono c’è anche la possibilità che lo sciopero non ci sia. Cambino la manovra. Dovrebbero essere anche un po’ umili: non proclami gli scioperi perché qualcuno ci è antipatico, per il gusto di proclamarli. Stiamo proclamando questo sciopero perché ci sia un cambiamento reale”.

Landini ha inoltre ricordato che chi sciopera rinuncia a una parte del proprio stipendio e ha sottolineato il valore costituzionale di questo diritto:

“Se in Italia lo sciopero è un diritto sancito dalla Costituzione, è perché prima della nostra democrazia i primi atti del fascismo cancellarono questo diritto, bruciarono sedi sindacali e impedirono ai sindacati di essere liberi e democratici”.

Critiche sono arrivate anche dall’interno del sindacalismo di base, che lamenta la rottura dell’unità con la Cgil, la quale ha scelto di andare allo sciopero del 12 dicembre in solitudine, senza coordinarsi con altri sindacati. La scelta della data, vicina alle festività natalizie, rischia di dividere le adesioni, diminuendo l’efficacia della mobilitazione.

Nonostante le tensioni, Landini ha ribadito la motivazione dello sciopero: contrastare una legge di bilancio che, a suo giudizio, “premia i più ricchi e non i più poveri, incentiva le disuguaglianze e non stanzia un euro per investimenti pubblici”, evidenziando l’importanza di mobilitazioni mirate a ottenere cambiamenti concreti.