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Risale a due anni fa, il 10 giugno del 2023, la scomparsa a Firenze della bambina di 5 anni di origine peruviana, Cataleya Mia Alvarez, detta Kata. Ma cosa sappiamo oggi?
Scomparsa di Cataleya Alvarez a Firenze, cosa sappiamo dopo 2 anni di indagini?
La piccola Cataleya Alvarez scomparve a Firenze il 10 giugno del 2023 ma da allora, nonostante la procura stia indagando per sequestro di persona, non si hanno sviluppi della vicenda.
Si ipotizza, anche, che la bimba sia viva e oggi avrebbe 7 anni.
Gli indagati
Al momento sono cinque persone indagate, tra cui lo zio materno e lo zio paterno di Cataleya. Indagati anche una donna e due uomini che frequentavano il luogo in cui la bambina è scomparsa: uno stabile occupato in via Maragliano, tra la zona di Novoli e quella di San Jacopino.
Lo stabile era un ex albergo, l’Astor, e dal 2022 era occupato dal “Movimento di lotta per la casa”. All’interno vivevano italiani, peruviani, marocchini, rumeni e ungheresi, tra cui oltre 30 bambine e bambini. Veniva chiamato “il buco nero” per le risse e aggressioni che avvenivano all’interno e per le precarie condizioni di vita.
L’identikit della bambina
In questi giorni la procura di Firenze, che sta indagando sul caso, ha diffuso un identikit di come dovrebbe essere oggi la bambina scomparsa, per ricevere informazioni su di lei e su dove possa essere. Se fosse viva avrebbe sette anni. La procura ha anche invitato chiunque sappia qualcosa a contattare il comando provinciale dei carabinieri di Firenze chiamando lo 0552061.
Le indagini
Cataleya Alvarez viveva in Italia da quattro anni con la madre, un fratello di otto anni e uno zio, tra gli indagati. Il padre, da cui la madre è separata, è detenuto per reati contro il patrimonio nel carcere fiorentino di Sollicciano.
Secondo la procura la bimba sarebbe scomparsa in un lasso di tempo di circa mezz’ora: l’ipotesi si basa sui video presi dalle telecamere di sorveglianza dello stabile, e in particolare su uno in cui si vede la bambina uscire e rientrare nello stabile dal portone principale. Le immagini sono delle 15:13 del 10 giugno, e la madre della bambina era tornata a casa dal lavoro alle 15:45, senza trovarla.
Le indagini si sono concentrate fin da subito sull’ex albergo, che nei giorni successivi venne sgomberato e controllato ma non è stato trovato nulla.
Le ipotesi
Secondo gli investigatori chi sarebbe responsabile del sequestro della bambina conosceva bene l’ex albergo. Abili ed esperti, avrebbero sequestrato Cataleya passando per punti dell’edificio non ripresi dalle telecamere.
Tra le ipotesi, la bambina è stata fatta passare da un cortile sul retro, scavalcando un muro di recinzione e da lì, arrivando in una via vicina all’ex albergo, via Monteverdi, che non è sorvegliata da telecamere. Tra le ipotesi di chi indaga c’è che il sequestro sia stato compiuto a scopo di estorsione, e quindi per fare pressioni sulla famiglia della bambina per ottenere soldi.
Un’altra ipotesi è che al centro delle tensioni interne all’edificio, e forse della scomparsa della bambina, ci fosse un sistema illegale di gestione degli affitti negli spazi occupati: intervistata dal Tirreno, la madre della bambina ha detto che prima della scomparsa aveva ricevuto pressioni per lasciare la stanza che occupava a pagamento, e che si era rifiutata di farlo.
I testimoni
Dopo due anni di indagini sulla scomparsa della bambina da Firenze, è strano però che nonostante ci siano molti testimoni dell’ex albergo, nessuno abbia dato informazioni utili.