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Garlasco, il caso Chiara Poggi si complica: suicidi collegati alla vicenda?

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Il caso Chiara Poggi torna sotto i riflettori, complice la perquisizione a Tromello e un inquietante intreccio di suicidi sospetti.

A distanza di anni da quel tragico 13 agosto 2007, Garlasco si ritrova ancora una volta al centro delle cronache. A riaccendere i riflettori sul caso Chiara Poggi non è solo la recente perquisizione nel canale di Tromello, condotta in silenzio ma con estrema attenzione dagli inquirenti: a destare preoccupazione, ora più che mai, è un filo rosso che lega al delitto una serie di suicidi sospetti mai davvero chiariti.

Una sequenza di eventi che riapre interrogativi mai sopiti e getta nuove ombre sulla vicenda.

Omicidio Chiara Poggi, si cerca arma del delitto

Il 13 agosto 2007 Chiara Poggi, 26 anni, venne trovata senza vita nella villetta di famiglia a Garlasco, nel Pavese. A scoprire il corpo fu il fidanzato, Alberto Stasi, allora 24enne, poi condannato in via definitiva per l’omicidio nel 2017.

Oggi, nel 2025, il nome di Andrea Sempio torna al centro delle indagini: già in passato oggetto di accertamenti poi archiviati, è stato ora iscritto nel registro degli indagati. A riaccendere l’attenzione su di lui sarebbe la compatibilità tra il suo DNA e quello rilevato sotto le unghie della vittima.

Questa mattina i carabinieri di Pavia hanno eseguito perquisizioni nella sua abitazione a Voghera, oltre che in quelle dei suoi genitori e di due amici. Intanto, nel centro di Tromello, è in corso lo svuotamento del canale, iniziato poco dopo mezzogiorno, dove si cerca una possibile arma del delitto.

Caso Chiara Poggi, ombre su Garlasco: strani suicidi agitano gli inquirenti

Il Tempo rivela nuovi elementi legati alla riapertura delle indagini su Andrea Sempio, ora indagato per l’omicidio di Chiara Poggi. Tra i fatti più oscuri, la morte nel 2012 di Corrado Cavallini, medico di famiglia dei Sempio e di Giovanni Ferri, anziano trovato sgozzato in casa in circostanze mai chiarite. Ufficialmente si parlò di suicidio, ma né la moglie di Ferri né molti inquirenti hanno mai creduto a quella versione.

Ferri, quel 13 agosto 2007, si trovava vicino alla villetta del delitto e avrebbe confidato qualcosa alla moglie, poi assistita proprio da Cavallini, morto anche lui poco dopo in modo sospetto. Nel frattempo, emergono altri suicidi anomali legati all’ambiente di Garlasco, incluso quello di un amico di Sempio trovato impiccato nel 2016.

In questo contesto riappare anche il nome di Marco Muschitta, testimone poi ritrattato e denunciato, che poco prima della morte di Ferri raccontò di aver visto una ragazza sospetta vicino alla casa di Chiara.