Sono passati 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, uno dei casi più controversi della cronaca italiana. Nonostante processi e indagini, il mistero intorno alla sua morte resta fitto. Negli ultimi sviluppi, l’avvocato Massimo Lovati, difensore di Andrea Sempio, ha avanzato un’ipotesi inquietante che getta nuova luce su motivazioni e dinamiche finora poco esplorate.
Questa pista apre uno scenario inedito, potenzialmente destinato a rivoluzionare la verità su quanto accaduto a Garlasco.
Chiara Poggi e il mistero del Santuario della Bozzola
Dietro la vicenda si cela il controverso Santuario della Bozzola e un ricatto a sfondo sessuale ai danni dell’ex rettore don Gregorio Vitali, noto nel pavese. Secondo gli inquirenti, Flavius Savu e Florin Tanasie lo avevano adescato per filmarlo in situazioni compromettenti e poi estorcerne denaro minacciando di diffondere il video. Dopo la denuncia di don Vitali, i due furono condannati nel 2014 per estorsione, ma erano già latitanti e tuttora ricercati. Secondo Lovati, Chiara Poggi sarebbe stata uccisa perché aveva scoperto segreti legati a questo caso.
La madre di Chiara, Rita Preda, in una intervista a Tgcom24 ha precisato che la figlia non frequentava il santuario, neanche in età infantile, e che vi si recava solo il lunedì di Pasqua, come molte altre persone della zona.
Chiara Poggi, omicidio legato a traffico di esseri umani? Gli ultimi sviluppi
Dopo 18 anni, la domanda su chi abbia ucciso Chiara Poggi resta pressante. Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio, recentemente indagato, esclude ogni coinvolgimento del suo assistito, delle gemelle Paola e Stefania Cappa e degli altri nomi emersi di recente, definendoli distrazioni prive di fondamento.
“Chiara Poggi è stata uccisa da un solo killer, un omicida che fa riferimento a una massoneria internazionale, un’organizzazione criminale dedita al traffico di esseri umani e alla pedofilia”, dichiara il legale in una intervista a Mattino5.
L’avvocato ritiene che un sicario potrebbe aver ucciso la ragazza nella villa di via Pascoli per impedirle di parlare, sostenendo che Alberto Stasi sarebbe stato incastrato. Secondo lui, Stasi sarebbe stato usato come pedina da un’associazione criminale, un tramite per arrivare a una verità diversa, anche se la finalità rimane a oggi sconosciuta.