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Come deve essere un oculista pediatra bravo

Bravo oculista pediatrico: come deve essere

É buona norma sottoporre il bambino a visite oculistiche periodiche servendosi di un bravo oculista pediatrico: come deve essere e come riconoscerlo.

La salute di un bambino passa anche attraverso la salute dei suoi occhi. Negli ultimi venti anni l’esposizione dei nostri occhi a schermi e monitor di diverse dimensioni è aumentata notevolmente, fino a raggiungere anche 6-8 ore al giorno.

Oltre ad essere fortemente sconsigliato, non è affatto detto che un bambino trascorra effettivamente tutte queste ore davanti ad uno schermo. Ma sarebbe comunque buona norma sottoporlo a visite oculistiche periodiche, servendoci di un oculista pediatra bravo, che sappia gestire un paziente così complesso e delicato quale è un bambino.

Oculista pediatra, che figura medica è?

L’oculista pediatra è un medico specializzato che ha maturato una significativa esperienza di lavoro con i bambini, in prima istanza, sia nel settore ambulatoriale che in ambito chirurgico.

In termini più specifici un oculista pediatrico lavora con pazienti che hanno da 0 a 14 anni. Il suo campo d’azione riguarda la prevenzione oculistica, la diagnostica e la cura delle possibili patologie oculari che potrebbero interessare i suoi piccoli pazienti.

Questi obiettivi a breve termine, per così dire, faranno sì che al bambino sia garantita una capacità visiva sana e quindi corretta. Avere perso anche solo una diottria, nella prima età scolastica, può tradursi in un abbassamento del rendimento scolastico, e rischierebbe di determinare difficoltà nell’apprendimento.

Infiammazioni, irritazioni, strabismo e ambliopia (il cosiddetto occhio pigro) sono condizioni che possono affliggere la vista dei più piccoli, insieme alla più conosciuta miopia.

Quando si fa la prima visita oculistica ai bambini?

Ci sono dei riferimenti certi per sottoporre un bambino alla sua prima visita oculistica e le successive. Il primo controllo dovrebbe essere svolto proprio a ridosso della nascita; il secondo dovrebbe accadere verso il sesto mese dalla nascita e, se non sono state rilevate problematiche di sorta, il terzo dovrebbe accadere quando il bambino, o la bambina, ha compiuto tre anni.

Questa tempistica riguarda le primissime visite da un oculista pediatra. Ci sono tuttavia dei sintomi che non dovrebbero essere affatto trascurati, e che potrebbero essere segnale di una condizione visiva non salutare.

Quando il bambino soffre di mal di testa con eccessiva frequenza, o quando tende ad ammiccare con la testa più del solito, così come lo strofinarsi gli occhi in diverse e continue occasioni, fino a reclinare la testa lateralmente mentre osserva un oggetto. Tutti questi possono essere fattori da valutare, in sede oculistica pediatrica, con la dovuta attenzione.

Come si fa una visita oculistica ad un bimbo?

La visita oculistica che riguarda i più piccoli viene svolta non solo da un oculista pediatrico, ma include anche la figura dell’ortottista. Questo dottore specializzato in ortottica si occupa di svolgere una valutazione e una prevenzione di eventuali deficit muscolari, e sensoriali, ai danni dell’apparato visivo. Nel caso dei pazienti più piccoli, dunque, ha un ruolo estremamente importante.

Il bimbo, o la bambina, sono valutati da diversi tipi di test, e la bravura dell’oculista pediatrico (al netto delle sue competenze certificate e riconosciute) risiede proprio nella sua capacità di far passare questi test come fossero dei giochi.

Gli esami per la valutazione visiva dei bambini sono molti: esistono il test dei movimenti oculari, che viene svolto a partire dagli 8, 9 mesi di età, il test per l’attenzione visiva, il test per i riflessi corneali, importanti nella diagnosi di un possibile strabismo.

Quando il bambino è più grande ed è in età scolare, viene sottoposto a test appena più “complessi”. È il caso del test per l’acuità visiva, per il superamento del quale viene chiesto al piccolo paziente di identificare le lettere, disposte in ordine decrescente, poste su di una tabella a distanza.

Come capire se un oculista pediatra è bravo?

Un oculista pediatra bravo dovrebbe essere dotato di alcune caratteristiche. Innanzitutto deve saper mettere a proprio agio pazienti molto esigenti quali sono i bambini, tanto irritabili se infastiditi quanto disponibili a collaborare se si sentono sicuri sotto l’occhio di un estraneo.

In seconda battuta un oculista pediatrico di valore si contraddistingue per la capacità di “leggere” il comportamento del bambino, e di sapere “ascoltare” i bisogni o le paure che naturalmente possono manifestarsi nel contesto asettico tipico di uno studio medico.

Anche se il bambino non è ancora in grado di esprimersi autonomamente, un’anamnesi è comunque necessaria. In questi casi un oculista pediatrico che sappia lavorare può interrogare i genitori o i care-giver del piccolo così da conoscere le abitudini visive e di comportamento del bambino.

Un bravo oculista pediatrico sa intercettare, dalle risposte degli adulti presenti alla visita, se il piccolo ha già delle cattive abitudini visite (troppo smartphone o televisione) o se piange a causa di mal di testa, a loro volta determinati dai primi disturbi della vista.

Ascolto, attenzione, curiosità e capacità di approfondire eventuali primi segni e segnali di una condizione anormale della vista del bambino. Queste, in breve, le caratteristiche di riferimento di un bravo oculista pediatra.

Quanto costa una visita oculistica pediatrica?

Il costo di una visita oculistica pediatrica ha certamente una oscillazione. Un costo di riferimento varia dai 50-70 euro fino ai 100 euro. Questi prezzi escludono eventuali approfondimenti diagnostici e relativi interventi.

Dobbiamo tenere conto, in conclusione, la possibilità di sottoporre i nostri bambini a visite di controllo periodiche, almeno una volta l’anno. Un risparmio di denaro non implica affatto un guadagno nella salute.