L’improvviso ricovero di Emma Bonino ha acceso l’attenzione sulle sue condizioni di salute, riportando in primo piano le recenti complicazioni respiratorie che hanno reso necessario il trasferimento in terapia intensiva. Il caso ha suscitato forte interesse pubblico, anche per la lunga storia politica e personale della leader radicale. Ecco come sta.
Emma Bonino: lungo impegno politico e battaglie civili
Figura di spicco del radicalismo italiano, Emma Bonino ha legato la propria storia politica a campagne decisive nel panorama dei diritti civili: dalla legalizzazione dell’aborto alla contestazione dell’energia nucleare, fino alle iniziative per la regolamentazione delle droghe leggere.
Entrata nel Partito Radicale nel 1975, ha condiviso con Marco Pannella anni di militanza intensa, non senza momenti di frizione negli ultimi tempi della sua vita. Deputata per quasi vent’anni, più volte europarlamentare e in seguito ministra del governo Prodi, Bonino ha portato avanti anche un’importante attività internazionale contro la pena di morte, la fame nel mondo e per la tutela delle libertà individuali.
La sua coerenza politica, spesso ritenuta scomoda, le ha comunque garantito rispetto trasversale, rendendola una delle personalità italiane più conosciute e apprezzate anche fuori dai confini nazionali.
Come sta Emma Bonino: il nuovo ricovero, la terapia intensiva e le complicazioni respiratorie
Emma Bonino è stata nuovamente ricoverata all’ospedale Santo Spirito di Roma, dove da domenica 30 novembre si trova in terapia intensiva. È giunta al Pronto soccorso in codice rosso a causa di un improvviso scompenso pressorio accompagnato da difficoltà respiratorie.
Le sue condizioni, come riportato da Il Messaggero, risultano stabili: la leader radicale è vigile e risponde agli stimoli, mentre si attende un aggiornamento ufficiale da parte dell’ospedale.
Per Bonino non è la prima degenza recente nello stesso reparto: un episodio simile si era verificato nell’ottobre 2024, seguito poi da una visita privata di Papa Francesco nella sua abitazione, immortalata in una foto che lei stessa aveva condiviso. L’ex ministra continua così ad affrontare fragilità di salute legate anche a una lunga battaglia contro un microcitoma polmonare, diagnosticato nel 2015 e dichiarato superato nel 2023 dopo un percorso terapeutico durato otto anni.