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Consip: pm Roma chiede condanna per Lotti e Romeo, assoluzione per padre Renzi

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Roma, 22 dic. (Adnkronos) - La Procura di Roma ha chiesto otto condanne e due assoluzioni, tra cui quella di Tiziano Renzi, padre del leader di Italia Viva, nell’ambito del processo sul caso Consip. Il pm Mario Palazzi ha sollecitato davanti all’ottava sezione del tribunale capitolino la...

Roma, 22 dic. (Adnkronos) – La Procura di Roma ha chiesto otto condanne e due assoluzioni, tra cui quella di Tiziano Renzi, padre del leader di Italia Viva, nell’ambito del processo sul caso Consip. Il pm Mario Palazzi ha sollecitato davanti all’ottava sezione del tribunale capitolino la condanna a un anno per l’ex ministro dello Sport ed ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti, e per l’ex parlamentare Italo Bocchino, due anni e mezzo per l’imprenditore Alfredo Romeo, 5 anni per il manager Carlo Russo, un anno e dieci mesi per l'ex maggiore del Noe Giampaolo Scafarto, tre mesi per il colonnello dell'Arma, Alessandro Sessa, un anno per Emanuele Saltalamacchia, all'epoca dei fatti comandante dei Carabinieri della legione Toscana, un anno per l'ex presidente di Publiacqua Firenze Filippo Vannoni. Chiesta invece l’assoluzione, oltre che per il padre di Renzi, anche per Stefano Massimo Pandimiglio. Per Sessa e Scafarto è caduta l’accusa di depistaggio. Le accuse contestate nell’inchiesta, a vario titolo e a seconda delle posizioni, vanno dal traffico di influenze illecite, rivelazione del segreto, falso, favoreggiamento, millantato credito e tentata estorsione.

“Sono passati sette anni esatti dal 22 dicembre 2016 quando sono stato designato alla trattazione di questo procedimento -ha detto il pm Mario Palazzi in avvio della requisitoria – Un’indagine complessa, funestata da una serie infinita di fughe di notizie sia interne che esterne, che ha avuto una vastissima eco per i soggetti coinvolti, e un’ampia utilizzazione a fini politici. Un’inchiesta che ha avuto un’articolata fase di indagine, con un dialogo serrato tra ufficio di procura e quello del gip. Un processo con un’attività istruttoria amplissima, che ha attraversato il periodo covid con i conseguenti rallentamenti: un processo che è destinato più alla storia che alla giustizia perché molti o quasi tutti questi reati saranno travolti dalla prescrizione. È irragionevole pensare che si arrivi a un giudizio definitivo senza la mannaia della prescrizione”.