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Crolla l'utile dell'acciaio, ma migliora solidità delle imprese

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Modena, 18 nov. (askanews) - La redditività dell'acciaio in Italia nel 2020 è peggiorata ancora. E dopo due anni difficili la crisi sanitaria ed economica ha provocato un'ulteriore contrazione degli indici di redditività della filiera siderurgica. Ma la solidità delle imprese del comparto è m...

Modena, 18 nov. (askanews) – La redditività dell’acciaio in Italia nel 2020 è peggiorata ancora. E dopo due anni difficili la crisi sanitaria ed economica ha provocato un’ulteriore contrazione degli indici di redditività della filiera siderurgica. Ma la solidità delle imprese del comparto è migliorata e nel 2021 si cominciano a intravedere i primi spiragli. E’ quanto si legge nello studio Bilanci d’Acciaio ideato da Siderweb presentato a Modena durante un convegno ospitato da Bper Banca.

Il vicedirettore generale vicario dell’istituto di credito, Stefano Rossetti: “Il 2021 sarà un anno molto positivo per l’acciaio, a differenza del 2020 in cui ovviamente tutti i settori hanno subito una contrazione. Nell’ambito del rimbalzo che in generale c’è stato su tutta la parte economica l’acciaio sta vivendo un momento molto positivo. E credo che vi siano i presupposti perché questo momento possa continuare naturalmente vi sono delle variabili molto importanti come il costo dell’energia, che depurate della componente speculativa io credo che possano comunque non inficiare il buon andamento che quest’industria – che si inserisce nella seconda manifattura europea e nella settima mondiale – indubbiamente ha ed avrà”.

Sono oltre 5 mila i bilanci analizzati e coprono l’intera filiera siderurgica, dalla produzione di acciaio e prima trasformazione ai centri di servizio e distribuzione, fino alla lavorazione della lamiera e agli utilizzatori di acciaio. Nel 2020 il loro fatturato è stato di oltre 44 miliardi, il 14,7% in meno rispetto l’anno precedente, con un utile di oltre 500 milioni facendo segnare un taglio del 50% sul periodo pre-Covid. La maggior parte delle imprese coinvolte nella ricerca stima un incremento del risultato economico già a partire da quest’anno anche se per il 2022 si prevede un rallentamento dello sviluppo.

Il presidente di Siderweb, Emanuele Morandi: “Il 2020 è stato l’anno della pandemia quindi è stato un anno con volumi in calo ma molto meno di quelli che erano stati visti durante il periodo peggiore del Covid. Chiudiamo un anno in ripresa, l’ultimo trimestre del 2020 è stato molto buono, e soprattutto con un 2021 dove i prezzi e la carenza di materie prime hanno fatto esplodere sia i prezzi e quindi anche le difficoltà per la parte a valle della filiera. Gli utilizzatori finali che stanno facendo fatica a trovare materiale disponibile, con prezzi sempre più elevanti, e quindi con tutti i problemi della parte finale”.

La situazione di mercato è buona così come gli ordinativi, tanto che per i primi mesi del 2022 le imprese non intravedono particolari difficoltà. L’unico ostacolo che s’intravede è legato al costo delle materie prime, in particolare dell’energia. Alessandro Banzato, presidente Federacciai: “Tutte le previsioni danno per l’inizio del prossimo anno un prezzo dell’energia ancora molto alto, poi verso la metà dell’anno dovrebbe abbassarsi anche senza tornare ai livelli di prima. Questa è una cosa di cui siamo speranzosi. La politica europea su questa cosa deve per forza intervenire, perché non può essere che un’intera filiera manifatturiera venga messa in così forte difficoltà da un prezzo dell’energia che oggettivamente in questo momento è totalmente fuori controllo”.

Nel corso del convegno al Forum Monzani di Modena, Siderweb ha premiato le aziende siderurgiche che si sono distinte per i migliori tassi di crescita e redditività. Cinque i vincitori dell’ottava edizione di Bilancio d’Acciaio: Tubisteel, RMB, Franchini Lamiere, Tubifal e Acciaierie Valbruna.