Argomenti trattati
Tradizionalmente, la soluzione tecnica predefinita ricade sulle cappe aspiranti classiche, dispositivi progettati per catturare fumi e vapori e convogliarli direttamente all’esterno dell’edificio attraverso un condotto di evacuazione dedicato, comunemente noto come canna fumaria. Tuttavia, nelle moderne configurazioni architettoniche, nelle ristrutturazioni di edifici storici o nelle abitazioni ad alta efficienza energetica, l’installazione di uno scarico esterno non è sempre praticabile o desiderabile a causa di vincoli strutturali o per evitare dispersioni termiche. In questi specifici scenari, la tecnologia offre un’alternativa altrettanto valida e performante: la modalità filtrante, nota anche come sistema a ricircolo.
Il cuore tecnologico della depurazione
A differenza dei sistemi a evacuazione che espellono fisicamente l’aria viziata, il funzionamento di una cappa in versione filtrante si basa su un principio di purificazione a ciclo chiuso. Il dispositivo aspira l’aria dalla zona cottura, la tratta attraverso un sistema di filtrazione multistadio e la reimmette nell’ambiente completamente rinnovata. Mentre la barriera iniziale, costituita dai filtri metallici antigrasso, ha il compito di trattenere le particelle lipidiche più pesanti per proteggere il motore, la vera neutralizzazione delle componenti olfattive è demandata ai filtri a carboni attivi. Questo materiale di origine vegetale è caratterizzato da una struttura estremamente porosa a livello microscopico, che gli conferisce un’elevata capacità di adsorbimento. Quando il flusso d’aria attraversa il letto di carboni, le molecole organiche responsabili dei cattivi odori vengono intrappolate e trattenute all’interno della struttura porosa, restituendo all’ambiente un’aria depurata senza la necessità di scambi con l’esterno.
La gestione della manutenzione e le tipologie di filtri
L’efficacia di questo processo di purificazione non è eterna, ma dipende strettamente dallo stato di saturazione del materiale filtrante. I filtri a carboni attivi standard tendono a esaurire la loro capacità di cattura dopo un periodo di utilizzo che varia dai tre ai sei mesi, in base alla frequenza e alla tipologia di cottura, dopodiché necessitano di una sostituzione obbligatoria. Ignorare questa scadenza significa non solo perdere la capacità di abbattimento degli odori, ma anche ostacolare il passaggio dell’aria, costringendo il motore a lavorare sotto sforzo e riducendone la vita utile. Fortunatamente, l’evoluzione tecnica ha introdotto sul mercato filtri di nuova generazione, spesso denominati “Long Life” o rigenerabili. Questi componenti speciali possono essere lavati in lavastoviglie e successivamente riattivati termicamente in forno, estendendo la loro efficacia fino a tre anni e riducendo l’impatto ambientale legato allo smaltimento dei consumabili.
Aria pulita senza vincoli strutturali
L’impossibilità di collegarsi a una canna fumaria non preclude la possibilità di cucinare in un ambiente fresco e privo di odori persistenti. L’adozione di una cappa filtrante equipaggiata con filtri a carboni attivi di alta qualità garantisce risultati eccellenti, offrendo al contempo una libertà progettuale assoluta. Questa tecnologia permette di posizionare il piano cottura ovunque si desideri, anche su un’isola al centro della stanza lontana dalle pareti perimetrali, assicurando una purificazione dell’aria efficace e continua che risponde perfettamente alle esigenze delle abitazioni contemporanee.