Il caso dell’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco resta uno dei più complessi e controversi della cronaca giudiziaria italiana. Al centro delle indagini c’è il materiale genetico trovato sotto le unghie della vittima, che la perizia della genetista Denise Albani ha collegato alla linea paterna di Andrea Sempio. Le dispute tra accusa e difesa sulla validità e l’interpretazione di queste tracce rendono l’incidente probatorio un passaggio cruciale per comprendere dinamiche, modalità e tempistiche del delitto.
Delitto di Garlasco: Andrea Sempio e il Dna sotto la lente
Nel corso delle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, un elemento centrale è il DNA trovato sotto le unghie della vittima, attribuito alla linea paterna di Andrea Sempio. Tuttavia, la perita Denise Albani ha spiegato che si tratta di “aplotipi misti parziali per i quali non è possibile stabilire con rigore scientifico”, rendendo impossibile stabilire con certezza scientifica l’origine del materiale genetico.
Non è infatti possibile chiarire se il DNA sia stato depositato per contatto diretto, tramite oggetti, o per semplice contaminazione, né definire con precisione il momento in cui ciò sarebbe avvenuto.
La difesa di Sempio, supportata dai consulenti Marina Baldi e Armando Palmegiani, ha sollevato perplessità sull’affidabilità delle analisi, in particolare sulla biostatistica e sull’attendibilità del profilo genetico maschile, suggerendo che le tracce possano derivare dal contatto con oggetti comuni presenti nella villetta di via Pascoli, come la tastiera del computer, il telecomando del televisore, l’asciugamano del bagno o alcuni utensili della cucina.
Delitto di Garlasco, Sempio e il Dna sotto la lente: oggi in aula l’incidente probatorio
Oggi, 18 dicembre 2025, al Tribunale di Pavia, si svolgerà l’udienza più attesa sul caso Garlasco, con l’avvio dell’incidente probatorio affidato alla perita super partes Denise Albani. In aula saranno presentati gli esiti degli esami sul DNA trovato sotto le unghie di Chiara Poggi e sulla spazzatura rinvenuta nella villetta di via Pascoli il giorno dell’omicidio. La perita ha già spiegato che “non potranno mai capire le modalità di deposito del materiale biologico originario”, chiarendo che non si può stabilire se sia avvenuto “per contaminazione, per trasferimento avventizio diretto o mediato”.
Durante la giornata, le parti coinvolte – la difesa di Sempio, quella di Alberto Stasi e i legali della famiglia Poggi – depositeranno le loro consulenze e relazioni, affrontando il botta e risposta con la perita. L’udienza rappresenta un passaggio cruciale, perché determinerà le prove disponibili in vista di un eventuale processo.