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Trieste, detenuto evaso dal carcere del Coroneo: ricerche in corso

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La fuga di un detenuto a Trieste evidenzia le fragilità delle carceri italiane, tra sovraffollamento, personale insufficiente e strutture inadeguate.

L’episodio di un detenuto evaso a Trieste mette nuovamente in luce le criticità del sistema penitenziario italiano. Tra sovraffollamento, carenza di personale e strutture inadeguate, fughe come questa dimostrano quanto la gestione della sicurezza interna resti una sfida urgente e complessa.

Sovraffollamento e criticità nel sistema penitenziario: terza evasione in 7 giorni

L’evasione

mette nuovamente in luce le difficoltà strutturali e organizzative delle carceri italiane. Come evidenziato da Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, e riportato da Rai News: “A Trieste 243 reclusi sono ‘stoccati’ in appena 123 posti, con un sovraffollamento che sfiora il 200%, mentre gli agenti di Polizia penitenziaria sono solo 126, quando ne servirebbero almeno 182”.

La pressione sulle risorse umane e sulle strutture rende il sistema fragile, e la fuga di K. N. ne rappresenta un esempio evidente. De Fazio aggiunge: “Se il sistema in qualche modo regge, lo si deve solo allo straordinario sacrificio e alla professionalità degli operatori, ormai stremati e mortificati nel morale da uno Stato che si mostra sempre più patrigno e ‘caporale’”.

La vicenda riapre il dibattito sulla necessità di interventi concreti per ridurre il sovraffollamento, rafforzare gli organici e ammodernare le strutture penitenziarie italiane.

Detenuto in fuga a Trieste: evaso dal carcere del Coroneo, ricerche in corso

Un detenuto pakistano di 31 anni, identificato dalle iniziali K. N., ha compiuto ieri, 14 dicembre, un’evasione degna di un film d’azione dalla Casa Circondariale “Ernesto Mari” del Coroneo a Trieste.

L’uomo, in attesa di giudizio, ha approfittato dei ponteggi allestiti per i lavori di ristrutturazione nella struttura e, sfruttando la confusione del cantiere, è riuscito a sfuggire al controllo delle forze dell’ordine. La fuga è avvenuta proprio nel giorno in cui era previsto il suo trasferimento in tribunale, circostanza che ha generato forti interrogativi sulla gestione della sicurezza interna.

Nonostante le ‘rigorosissime misure di sicurezza’ sollecitate dal direttore del carcere, K. N. non ha mai raggiunto l’aula e non è più rientrato in custodia”, sottolineano le autorità. Le ricerche sono tuttora in corso, con un’azione congiunta di Polizia Penitenziaria, Polizia di Stato e Carabinieri.