Sotto i riflettori della finale di Champions League, i nerazzurri sono stati travolti da un PSG scintillante, incapace di opporre resistenza davanti alla forza e alla determinazione degli avversari. Un pesante 5-0 che non lascia spazio a recriminazioni, ma che brucia profondamente. Al centro di questa débâcle c’è Simone Inzaghi, il tecnico dell’Inter che si presenta in conferenza stampa con un volto provato, consapevole di una sconfitta difficile da digerire per lui, la squadra, i tifosi e per l’intera città, in una finale che nessuno dimenticherà facilmente.
Marotta conferma la fiducia in Inzaghi nonostante la batosta in Champions
A tranquillizzare l’ambiente, almeno per il momento, è intervenuto Beppe Marotta. In un’intervista rilasciata a SkySport, il presidente dell’Inter ha confermato la piena fiducia nell’allenatore Simone Inzaghi, riconoscendo però la superiorità del PSG nella serata della finale.
Marotta ha sottolineato che questa sconfitta non deve compromettere l’intera stagione nerazzurra e ha ricordato che non sono previsti cambiamenti riguardo al tecnico:
“Non cambia nulla su Inzaghi: avevamo detto che ci saremmo visti la prossima settimana, lui ha ancora un anno di contratto”.
Ha concluso ringraziando sia la squadra che i tifosi, lodando il percorso fatto fino a questo momento e riconoscendo il valore degli avversari, definendo la partita come la chiusura di un capitolo importante.
Disfatta Inter in finale di Champions: la reazione di Inzaghi dopo la sconfitta
“Quella di questa sera non è sembrata la mia Inter, lo so io e lo sanno anche i ragazzi, ma questo non toglie nulla, sono orgoglioso del percorso“.
Poi, il tecnico ha aggiunto:
“Abbiamo trovato un Psg più forte, che ha meritato di vincere. Abbiamo approcciato male, ci siamo allungati e abbiamo facilitato il loro compito. È una sconfitta brutta, ma non dimentichiamo la stagione. Zero titoli sì, ma bravissimi lo stesso. I ragazzi devono avere la testa alta”.
Il grande interrogativo ora riguarda il futuro di Simone Inzaghi. Il tecnico ha spiegato che nelle prossime settimane si confronterà con la società, sottolineando come, dopo aver perso la seconda finale in tre anni, l’amarezza sia ancora troppo forte per affrontare il tema con serenità. Ha inoltre evidenziato come la società sia sempre stata vicina alla squadra, condividendo la delusione per il risultato.
“Se sarò al 100% negli USA per il Mondiale per Club? Non so rispondere a questa domanda, in questo momento sono venuto per educazione e rispetto. Questa sconfitta mi amareggia moltissimo”.
Ha poi confessato quanto questa sconfitta gli abbia causato grande dispiacere, ma ha anche ricordato come dalle battute d’arresto si possa uscire più forti, anche se possa sembrare un luogo comune, confermando che per lui è già stato così in passato.