A Villa Pamphili, uno dei parchi più amati di Roma, è stata scoperta una tragedia che ha scosso la città: i corpi senza vita di una donna e di una neonata sono stati ritrovati a poche ore di distanza. La Procura ha avviato un’indagine per duplice omicidio, mentre gli investigatori cercano di ricostruire le circostanze di questo drammatico evento.
L’autopsia, anticipata per accelerare le indagini, ha fornito i primi elementi utili a far luce sulla vicenda, ancora avvolta nel mistero.
Donna e neonata trovate morte a Villa Pamphili: si cerca un uomo
La donna e la neonata trovate senza vita sabato 7 giugno a Villa Pamphili, a Roma, sarebbero madre e figlia, ritrovate a circa 100 metri di distanza l’una dall’altra.
Sta prendendo sempre più forza l’ipotesi di un unico responsabile: la Squadra Mobile è sulle tracce di un uomo che, poche ore prima del ritrovamento, sarebbe stato visto aggirarsi nel parco con in braccio un involucro avvolto.
Il corpo della neonata, di età stimata tra i 5 e i 10 mesi, è stato il primo a essere scoperto, vicino a una siepe nella vegetazione non lontano dalla Fontana del Giglio, sul lato della villa che dà su via Leone XII. Successivamente sono stati rinvenuti i resti della donna, circa 40enne, il cui braccio spuntava da un sacco nero. A differenza della neonata, il corpo della donna presentava segni di decomposizione.
Donna e neonata trovate morte a Villa Pamphili: i primi esiti dell’autopsia
L’autopsia sul corpo della donna, inizialmente programmata per martedì 10 giugno, è stata anticipata. Non sarebbero state rilevate lesioni esterne evidenti sul cadavere. È stata inoltre eseguita una TAC, che sarà oggetto di ulteriori approfondimenti, e sono stati prelevati campioni per gli esami tossicologici, i cui risultati sono attesi entro 60 giorni.
Poche informazioni sono emerse anche riguardo alla neonata: saranno necessari ulteriori esami istologici per stabilire le cause del decesso. Dalle prime indiscrezioni, riportate da Il Corriere della Sera, sulla piccola sarebbe stato rinvenuto un colpo alla nuca.
Sono stati effettuati prelievi per l’analisi del DNA, la cui comparazione richiederà alcuni giorni per produrre dati utili alle indagini. Entrambi gli accertamenti medico-legali sono stati condotti dall’Istituto di Medicina Legale dell’Università Cattolica.