La vicenda della famiglia anglo-australiana che vive isolata nel bosco di Palmoli, in Abruzzo, ha acceso un acceso dibattito sul confine tra libertà educativa dei genitori e intervento dello Stato per la tutela dei minori. Il caso, culminato con il trasferimento dei tre bambini in una comunità educativa, ha visto l’intervento diretto del vicepremier Matteo Salvini, che ha denunciato quella che definisce una “vergognosa ingerenza dello Stato” nelle scelte di vita della famiglia.
Famiglia nel bosco, bambini in una comunità: motivazioni del tribunale e reazioni politiche
Il provvedimento del tribunale dei minori dell’Aquila nasce da controlli iniziati lo scorso anno, dopo il ricovero dei tre bambini per un’intossicazione da funghi. Le verifiche avrebbero rilevato criticità nell’abitazione, priva di servizi essenziali, e carenze nella documentazione relativa all’istruzione domiciliare.
Di conseguenza, è stata disposta la sospensione della potestà genitoriale e il trasferimento dei minori in una comunità educativa, accompagnati dalla madre, per un periodo definito «di osservazione». Secondo il tribunale, la mancanza di confronto con coetanei e l’isolamento della casa avrebbero «gravi conseguenze psichiche ed educative a carico del minore», rendendo necessaria la tutela temporanea dei bambini.
La coppia ha sempre sottolineato che la loro scelta di vita non derivava da negligenza, ma da un progetto educativo mirato a crescere i figli immersi nella natura, proteggendo al contempo il legame affettivo con loro e con gli animali. Come spiegato dall’avvocato Giovanni Angelucci, “Non c’è alcuna situazione di pericolo, i bambini sono sani, seguiti da una pediatra e ricevono istruzione in forma parentale“. La difesa evidenzia come l’home schooling sia un’opzione prevista dall’ordinamento italiano e contesta l’idea che uno stile di vita alternativo possa essere considerato automaticamente rischioso.
Tra le misure decise dal tribunale, è stata stabilita la permanenza della madre accanto ai tre bambini nella struttura di Vasto, ritenuta fondamentale per “preservare la continuità affettiva e osservare da vicino le dinamiche del nucleo familiare durante la fase di monitoraggio“. L’avvocato Angelucci ha chiarito che la madre resterà con loro, in una struttura a Vasto; il padre rimarrà a casa, aggiungendo che i bambini “stanno bene. Loro sono forti e sereni“.
Famiglia nel bosco, l’ira di Salvini per i bimbi portati via: “Mi vergogno dello Stato”
Il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ha deciso di seguire personalmente la vicenda della famiglia anglo-australiana residente in una casa isolata nei boschi di Palmoli, in provincia di Chieti.
“Mi ripropongo, non da ministro ma da genitore, da padre e da italiano, di seguire direttamente la vicenda e, se serve, di andare sul posto“, ha dichiarato, definendo «vergognoso» l’intervento dello Stato nelle scelte educative e di vita dei due genitori. Salvini ha sottolineato come la famiglia abbia optato per uno stile di vita alternativo: vivere immersi nella natura, con un’istruzione privata per i figli e senza i comfort tipici come luce, acqua o televisione.
Secondo il vicepremier, questa scelta non dovrebbe essere motivo di sanzione, soprattutto se confrontata con la situazione di altri bambini in contesti degradati, come i campi rom, dove “centinaia di bimbi in età scolare non vanno a scuola, sporchi, senza insegnanti, senza luce, gas e acqua“.
Il leader della Lega ha quindi criticato quella che ha definito una disparità di trattamento da parte delle istituzioni, denunciando un «doppiopesismo» nelle verifiche dei tribunali e dei servizi sociali. Contestualmente, l’avvocato della famiglia, Giovanni Angelucci, ha annunciato ricorso contro il provvedimento del tribunale dei minori dell’Aquila, ritenendo «falsità» alcune affermazioni della sentenza, in particolare quelle relative all’autorizzazione all’istruzione domiciliare dei bambini, documentata e protocollata.
Alcuni esponenti dell’opposizione hanno accusato Salvini di strumentalizzare la vicenda per visibilità, sottolineando che “la priorità deve essere la tutela dei bambini“, come ha dichiarato Elisabetta Piccolotti, invitando a cercare soluzioni che permettano ai minori di tornare a vivere nella loro abitazione in sicurezza e con istruzione regolare. Nel frattempo, il governo, con il coinvolgimento del ministro della Giustizia e della premier, starebbe valutando l’invio di ispettori per monitorare la gestione del procedimento.
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