Il caso della famiglia nel bosco ha aggiunto un altro capitolo difatti è arrivata la decisione del giudice sulla possibilità di far rientrare in casa i bambini che al momento si trovano in una struttura protetta in attesa che la casa acquisti la giusta agibilità.
Il percorso giudiziario sul caso
Ripercorrendo l’iter giudiziario del caso – come riporta SkyTG24 – si è scoperto che i bambini non hanno il grado di istruzione adeguato, come invece aveva ammesso una scuola di Brescia.
Difatti, Nathan il bambino più grande di 8 anni al momento è in grado di scrivere il suo nome sotto dettatura, entrambi stanno imparando l’alfabeto, una situazione totalmente opposta a quella inizialmente dichiarata.
La famiglia dal canto suo si è detta pronta ad adeguare la casa di Palmoli, dove vivevano, con tutti i servizi necessari ed a far eseguire il percorso vaccinale ai bambini. Si tratta di un cambio di atteggiamento che è stato testimoniato dalla difesa tramite gli avvocati Daniela Solinas e Marco Femminella.
Grazie a questi elementi si auspicava un ritorno in famiglia per le festività natalizie ma la decisione del giudice è di tutt’altro avviso.
I bambini restano in struttura per Natale, Salvini si scatena sui social
La corte d’appello del tribunale dell’Aquila si è infatti pronunciata, decidendo per far restare i bambini in struttura per il Natale. Assieme a loro vi è anche la mamma Catherine che li vede ogni giorno per qualche ora.
Il padre invece sta ristrutturando la casa nel bosco ed alloggia all’interno di un B&B del paese, dato in affitto dall’imprenditore locale Carusi. Per lui le visite ai bambini avvengono tre volte la settimana.
Anche il vice Premier Matteo Salvini ha commentato la decisione dei giudici con una sola parola: Vergogna! Per lui i bambini hanno il diritto di crescere con entrambi i genitori.