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Farmaci, Genazzani (Sif): "Valutare revisione prezzi di alcuni equivalenti"

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Roma, 7 ott. (Adnkronos Salute) - "E' un bene che, alla scadenza del brevetto di un farmaco, arrivino sul mercato i medicinali equivalenti: la loro presenza garantisce l'attrattività del comparto e la sostenibilità della filiera produttiva. Tuttavia, bisogna considerare ...

Roma, 7 ott. (Adnkronos Salute) – "E' un bene che, alla scadenza del brevetto di un farmaco, arrivino sul mercato i medicinali equivalenti: la loro presenza garantisce l'attrattività del comparto e la sostenibilità della filiera produttiva. Tuttavia, bisogna considerare anche l'altra faccia della medaglia. Quando un farmaco resta sul mercato per molti anni, anche se equivalente subisce gli effetti dell'inflazione e, oggi, di fattori geopolitici complessi: dazi, aumento dei costi energetici e delle materie prime.

In questo contesto, non sarebbe affatto scandaloso valutare una revisione dei prezzi di alcuni equivalenti che, attualmente, costano troppo poco". Lo ha detto Armando Genazzani, presidente della Società italiana di farmacologia (Sif), in occasione della presentazione – oggi a Roma – del rapporto dell'Osservatorio Nomisma per Egualia, 'Il sistema dei farmaci equivalenti in Italia', giunto alla decima edizione.

"E' paradossale – ha osservato il presidente Sif – che esistano farmaci salvavita venduti in farmacia a un prezzo paragonabile a quello di un caffè: questo non riflette il loro reale valore né garantisce la sostenibilità della filiera produttiva. Ma c'è anche un altro tema che emerge dal report: la forte dipendenza dell'Europa dall'Asia per la produzione dei principi attivi. Si tratta di un effetto collaterale della globalizzazione: molte industrie, non solo quelle farmaceutiche, hanno spostato la produzione dove i costi sono inferiori. Tuttavia, se vogliamo rafforzare la nostra autonomia strategica e garantire la sicurezza dell'approvvigionamento, dobbiamo essere disposti a investire di più e ad adottare politiche che rendano attrattiva la produzione di farmaci sul territorio europeo. Anche questo, a mio avviso, non sarebbe affatto uno scandalo, ma un passo necessario verso un sistema più solido e sostenibile", ha chiosato Genazzani.