La Festa del Cinema di Roma accende i riflettori sull’Italia: quattro titoli nostrani sono infatti in gara quest’anno, portando sul grande schermo voci e sguardi diversi, ma accomunati dall’ambizione di lasciare un segno in una delle kermesse più attese dell’autunno cinematografico.
Festa del Cinema a Roma: memoria, cronaca e nuove voci
I quattro titoli selezionati disegnano un panorama variegato, capace di spaziare dalla ricostruzione di vicende di cronaca alla riscoperta della memoria collettiva.
Alfieri propone un adattamento dall’omonimo libro di Federica Angeli, soffermandosi sulle tensioni e le casualità che precedettero la tragedia di Colleferro. De Sica rievoca il dramma del 1970 legato al marchese Casati Stampa, calandolo in un’atmosfera decadente e visionaria. Il documentario dedicato a Rossellini offre invece uno sguardo intimo e insolito sul regista attraverso materiali d’archivio in gran parte inediti, con le voci di grandi interpreti. Picarella, infine, torna al festival con una storia di crescita e amicizia che intreccia presente e passato grazie alle immagini di un vecchio videoamatore.
Quattro prospettive diverse che, insieme, raccontano la vitalità e le molte anime del cinema italiano contemporaneo.
Festa del Cinema a Roma, sono quattro gli italiani in gara
Alla ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma, in programma dal 15 al 26 ottobre all’Auditorium Parco della Musica, l’Italia sarà rappresentata da quattro opere in concorso, in totale 18, nella sezione internazionale Progressive Cinema.
Si tratta di 40 secondi di Vincenzo Alfieri, che ripercorre le ore antecedenti l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, Gli occhi degli altri di Andrea De Sica, ispirato al caso Casati Stampa, Roberto Rossellini, più di una vita, documentario firmato da Ilaria del Laurentiis, Andrea Paolo Massara e Raffaele Brunetti, e Sciatunostro di Leandro Picarella, racconto di un’amicizia infantile in un’isola mediterranea.
L’annuncio è stato dato dalla direttrice artistica Paola Malanga, che ha sottolineato come l’apertura del concorso coincida con l’atteso lavoro di Alfieri.