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Festa della Repubblica: l’omaggio di Mattarella all’Altare della Patria e le parole sul referendum

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Con l’omaggio di Mattarella all’Altare della Patria, iniziano le celebrazioni per la Festa della Repubblica. Ecco i temi nel discorso ufficiale.

In occasione del 79° anniversario della Repubblica Italiana, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dato ufficialmente il via alle celebrazioni per la Festa della Repubblica con la deposizione di una corona d’alloro all’Altare della Patria, a Roma. Un gesto simbolico e solenne che, come ogni anno, apre le commemorazioni del 2 giugno, ricordando la nascita della Repubblica nel 1946 e il valore dei principi democratici che ne sono alla base.

Alla cerimonia hanno preso parte le più alte cariche dello Stato, in un clima di riflessione e unità nazionale.

Al Quirinale, Mattarella chiede il cessate il fuoco a Gaza

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha affrontato con chiarezza la drammatica situazione nella Striscia di Gaza, ribadendo con forza la necessità di un immediato cessate il fuoco. Ha definito inaccettabile e disumana la condizione in cui versa la popolazione civile, sottolineando come sia intollerabile che un intero popolo — dai bambini agli anziani — venga ridotto alla fame.

Ha sollecitato le autorità israeliane a garantire l’accesso agli organismi internazionali nei territori della Striscia, affinché possano riprendere le operazioni di assistenza umanitaria in modo pieno ed efficace.

Nel suo intervento al Quirinale, di fronte alle massime cariche istituzionali e al corpo diplomatico, Mattarella ha ribadito il diritto del popolo palestinese a uno Stato entro confini sicuri, in linea con la visione europea dei due Stati. Ha denunciato l’uso della fame come arma di guerra e ha richiamato Israele al rispetto del diritto umanitario.

“La pace non è un ideale per anime ingenue, stroncato poi dal severo giudizio della storia. La pace è esperienza che statisti lungimiranti hanno saputo pazientemente costruire. Occorre proseguirne l’opera. Non ci si deve – e non ci si può -limitare a evocarla. È necessario impegnarsi perché prevalgano i principi della leale collaborazione internazionale, della convivenza pacifica, realizzati mediante il dialogo, la costruzione di misure crescenti di fiducia vicendevole”.

Festa della Repubblica, l’omaggio di Mattarella all’Altare della Patria

Con la deposizione di una corona d’alloro presso l’Altare della Patria, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha dato ufficialmente avvio alle celebrazioni per il 79° anniversario della proclamazione della Repubblica Italiana. Ad accoglierlo il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Alla cerimonia erano presenti la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, oltre ai vertici delle forze armate e delle forze dell’ordine.

Numerosi cittadini e turisti si sono radunati in Piazza Venezia, assiepati lungo le transenne per assistere al momento solenne e, successivamente, alla tradizionale parata militare in via dei Fori Imperiali, prevista per le ore 10. Sul cielo di Roma non è mancato il suggestivo passaggio delle Frecce Tricolori, che hanno tracciato un maestoso Tricolore sopra il Vittoriano.

Settantanove anni or sono, il popolo italiano decretava, con il suo voto, la nascita della Repubblica, al culmine di un lungo percorso iniziato con la guerra di Liberazione”, ha scritto il presidente nel suo messaggio al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Luciano Portolano.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato che i valori di libertà, democrazia e pace costituiscono le fondamenta dell’azione delle Forze Armate, il cui contributo è essenziale per garantire la sicurezza tanto a livello nazionale quanto nel contesto internazionale. Infine, ha ribadito che l’Italia è fermamente al fianco di coloro che operano affinché prevalgano i principi del diritto internazionale contro ogni forma di aggressione e sopraffazione.

“Rinnovo ai Prefetti e, loro tramite, a quanti si adoperano a servizio del bene comune sentimenti di apprezzamento e di stima, unitamente ad auguri di buon lavoro, nell’auspicio che le celebrazioni del 2 giugno siano momento di unità e concordia intorno ai valori della Repubblica“.

Festa della Repubblica, l’omaggio di Mattarella e le parole sul referendum

In occasione della Festa della Repubblica, il Presidente Sergio Mattarella ha inviato un messaggio ai Prefetti d’Italia, sottolineando l’importanza storica del referendum del 2 giugno 1946. In quell’occasione, il popolo italiano, per la prima volta con la partecipazione delle donne al voto, scelse la Repubblica, coronando la lotta di Liberazione dal nazifascismo.

“Con il referendum del 2 giugno 1946, gli italiani scelsero di proseguire in un cammino verso la affermazione di valori di libertà, democrazia e pace, trasfusi nella Costituzione che di lì a poco avrebbe visto la luce. Valori sui quali si fonda la nostra comunità civile e ai quali si rivolgono tutte le istituzioni chiamate ad operare in favore della collettività”.

Il Capo dello Stato ha richiamato l’importanza del legame tra cittadini e istituzioni, fondato sui valori di libertà, democrazia e solidarietà, che ha favorito la ricostruzione e il progresso sociale ed economico del Paese. Ha sottolineato come l’applicazione concreta dei principi costituzionali rappresenti un impegno costante, portato avanti quotidianamente da chi opera nelle istituzioni e nella società civile.

La Costituzione assegna a ogni cittadino il compito di contribuire all’armonia sociale della nazione. Mattarella ha invitato i Prefetti a promuovere questi ideali nelle iniziative locali per il 2 giugno, affinché le celebrazioni diventino un momento di coesione e condivisione intorno ai fondamenti della Repubblica.

Infine, ha evidenziato la necessità di assicurare il pieno esercizio dei diritti attraverso servizi efficaci, il rispetto della legalità e la sicurezza, favorendo lo sviluppo equilibrato delle diverse aree del territorio e contrastando le disuguaglianze regionali.