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Palermo: definì le sorelle Napoli 'mafiose' ma il il pm vuole archiviare 'è diritto di critica' (2)

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(Adnkronos) - Secondo la Procura, inoltre, nonostante il post sia firmato, "non è possibile risalire con certezza all’identità dell’utente Facebook, in quanto, trattandosi di un portale di proprietà di una società americana non sarebbe possibile acquisire...

(Adnkronos) – Secondo la Procura, inoltre, nonostante il post sia firmato, "non è possibile risalire con certezza all’identità dell’utente Facebook, in quanto, trattandosi di un portale di proprietà di una società americana non sarebbe possibile acquisire informazioni, nemmeno su richiesta di rogatoria" e che "comunque, si applicherebbe la normativa americana, e nello specifico il I emendamento Costituzione Americana".

Ma chi sono le sorelle Napoli? Irene, Gioacchina e Anna vivono nel piccolo centro in provincia di Palermo, per anni 'feudo' del boss mafioso Bernardo Provenzano, che qui si nascondeva e fissava appuntamenti e che qui aveva complici e sostenitori. Le imprenditrici agricole hanno detto di no alla mafia dei pascoli, e da anni sono in trincea contro i clan, subendo ogni tipo di angheria. Le sorelle hanno ereditato dai genitori 90 ettari di terreno coltivato a grano e fieno, Ma negli anni hanno avvelenato i loro cani, "hanno lasciato delle pozzanghere di sangue", raccontano e "hanno rotto le recinzioni e hanno mandato vacche, pecore e cavalli a distruggere tutto". “Prima si sono presentate delle persone per offrirci cinquemila euro all’anno, tanto secondo loro vale la gestione dell’azienda – hanno raccontato in passato le sorelle – Ci offrivano pure dei buoni consigli per portare avanti il lavoro. Perché noi siamo femmine. Ma io gli ho detto: “Prima comandava mio padre, ora comandiamo noi”. Ed evidentemente non se lo aspettavano, dalle parole sono passati ai fatti”. Da qui le minacce. Ma loro non hanno mai ceduto.