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Pd: Marcucci a Letta, 'sempre combattuto a viso aperto battaglia leale e vera'

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Roma, 23 mar (Adnkronos) - "Credo che sia giusto scriverti queste poche righe prima che tu partecipi all’Assemblea del nostro Gruppo perché certe cose rischiano poi di perdersi o di rimanere soffocate nel vociare del dibattito sui giornali, sui social. Certe cose che magari sono pi...

Roma, 23 mar (Adnkronos) – "Credo che sia giusto scriverti queste poche righe prima che tu partecipi all’Assemblea del nostro Gruppo perché certe cose rischiano poi di perdersi o di rimanere soffocate nel vociare del dibattito sui giornali, sui social. Certe cose che magari sono piccole, dettagli, cronaca, ma che noi, per le persone che ti troverai davanti tra qualche ora, sono importanti, sono la storia vissuta di questi tre anni. Tre anni che ne valgono molti di più, credimi". Inizia cosi' la lettera che Andrea Marcucci ha scritto a Enrico Letta alla vigilia dell'assemblea dei senatori del Pd.

Il presidente dei senatori del Pd ripercorre gli ultimi anni ("la storia inizia nel marzo 2018, all’indomani della sconfitta elettorale") e tutto il lavoro svolto dal gruppo del Senato. Poi, "dopo la crisi del Governo giallo-verde c’erano da mettere le prime faticose pietre sulla strada dell’alleanza del Governo Conte II", continua Marcucci. sottolineando tra l'altro: "Non ti sfuggirà il risultato più importante che abbiamo ottenuto, la svolta europeista di quel governo".

Marcucci spiega: "Altra conseguenza di quel governo è stato il varo di un sistema di alleanze nuovo che ora ci porta a scommettere su un centrosinistra ampio e dialogante". Poi la pandemia, il governo Draghi e in più le scissioni e il cambio dei segretari: "In tutti questi passaggi, nel gruppo abbiamo discusso, forse anche litigato, senz’altro ci siamo appassionati alla vita del nostro Partito e lo abbiamo fatto sempre – sempre! – con la certezza che ciascuno di noi stesse combattendo una battaglia a viso aperto, leale, e per questo bella, vera. Ed è il motivo per cui siamo oggi qui, ancora in piedi nonostante tutto, stanchi ma orgogliosi del lavoro fatto", scrive Marcucci.