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Coronavirus: Bottoni (Ancot), ‘preoccupati per impatto economico’

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Roma, 20 mar. (Labitalia) - “L’Associazione nazionale consulenti tributari ha la possibilità, attraverso i suoi iscritti e i loro studi professionali, di monitorare quotidianamente lo ‘stato di salute’ delle imprese italiane, del tessuto produttivo e commerciale di ogn...

Roma, 20 mar. (Labitalia) – “L’Associazione nazionale consulenti tributari ha la possibilità, attraverso i suoi iscritti e i loro studi professionali, di monitorare quotidianamente lo ‘stato di salute’ delle imprese italiane, del tessuto produttivo e commerciale di ogni settore merceologico, dalla grande azienda che sviluppa bene il suo export alla piccola partita Iva dell’artigiano o commerciante in regime forfettario. Di conseguenza, guardiamo con preoccupazione all’impatto economico del coronavirus sull’economia italiana, perché abbiamo una visione complessiva del problema”. Lo dice, in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia, Celestino Bottoni, presidente dell’Ancot, Associazione nazionale consulenti tributari.

“Visto che – precisa – gli iscritti Ancot sono tributaristi ex legge 4/2013 e in quanto tali rappresentano presso gli uffici finanziari i propri clienti, è più corretto a mio avviso parlare di richieste del tessuto socio-economico italiano che i tributaristi Ancot presentano al governo, di propria iniziativa ed anche in ambito Aepi”.

“Tramite l’Associazione europea dei professionisti e delle imprese, alla quale aderiamo, abbiamo chiesto – continua – il riconoscimento della ‘comprovata e grave situazione di difficoltà legata alla congiuntura economica’, con conseguente sospensione di tutti gli adempimenti (tributari, fiscali, contributivi, assistenziali e amministrativi) fino al termine dello stato di crisi, richiesta che per quanto riguarda gli adempimenti dello scorso 16 marzo abbiamo reiterato come Ancot, attraverso una lettera urgente al ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri”.

“Al momento – assicura Bottoni – siamo moderatamente soddisfatti di quanto deciso nel decreto 'Cura Italia' di pochi giorni fa, perché molte delle proposte che Ancot riteneva fondamentali per evitare il default del Sistema Italia sono presenti: nello specifico, si ritrovano nel testo del decreto quelle misure di sostegno a famiglie, imprese, lavoratori e della loro liquidità, siamo d’accordo con i provvedimenti a favore dell’internazionalizzazione: ricordo che l’Ancot, in quanto aderente ad Aepi, ha partecipato all’iniziativa che ha promosso e presentato recentemente, a Roma, la proposta di legge per l’istituzione di un ministero del made in Italy a supporto, tutela e promozione delle eccellenze”.

“Ci aspettiamo di più – avverte – e, probabilmente, altre proposte che riteniamo utili saranno ricomprese nel decreto di aprile, almeno questo è il nostro auspicio: la proroga della trasmissione telematica CU 2020, l’estensione del credito d’imposta relativo al canone di locazione, non solo per gli immobili rientranti nella categoria catastale C/1, l’estensione dell’indennità anche ai soci lavoratori iscritti alla gestioni speciali dell’Ago e l’estensione a favore del caf della deroga già concessa agli istituti di patronato”.

“Il dpcm dell’11 marzo scorso, nell’andare verso l’obbligo di restare a casa, giusto sotto il profilo sanitario, ha prodotto un semiblocco delle attività produttive – fa notare il presidente dell’Ancot – che si sta estendendo. Ai problemi aziendali si aggiungono quelli del consulente tributario che, sebbene operi prevalentemente in modo digitale dal 1° gennaio 2018 con la fatturazione elettronica e già in precedenza con la trasmissione telematica, si troverà nell’impossibilità di fornire la classica consulenza in studio di cui molte aziende necessitano nel quotidiano. Più in generale, credo sia inevitabile nel futuro prossimo un calo del pil, per questo motivo gli aiuti che lo Stato metterà in campo sono basilari per la ripresa: a tal proposito, vogliamo essere ottimisti”.

“Noi – ricorda – siamo le aziende che seguiamo e allora possiamo dire che l’Ancot segue, attraverso i suoi associati, più di 300.000 aziende. I nostri associati hanno un’età media di 45 anni, equamente ripartiti tra uomini e donne. Stiamo attuando una politica volta a diffondere la figura del tributarista tra i giovani ed abbiamo, in associazione, il gruppo Ancot Giovani, un team di professionisti under 40 che vuole porsi in assoluta continuità con i risultati ottenuti in questi anni dall'associazione madre, basando la sua attività sulla creazione di strumenti per il professionista e un'offerta formativa ad hoc. Il gruppo ha già raggiunto un accordo per una convenzione tra Ancot e UniPegaso, grazie a Sergio De Palmas ed Ernesto Pallotta”.

“I giovani – afferma Celestino Bottoni – che stanno frequentando un istituto tecnico oppure una facoltà universitaria ad indirizzo economico e tutti coloro i quali stanno pensando, in generale, a diventare devono sapere che quello del tributarista è uno dei ruoli più importanti in un Paese, l’Italia, in cui ogni giorno mediamente vengono scritte ventuno pagine di nuove leggi, molte delle quali in materia fiscale e tributaria”.

“I tributaristi Ancot – ribadisce – sono esperti di normative sui tributi e sulle imposte dirette ed indirette, dunque indispensabili nella vita quotidiana di liberi professionisti, società, enti: i loro compiti vanno dalla gestione e supervisione delle problematiche fiscali alla valutazione dell’impatto fiscale sulla contrattualistica societaria, in un contesto di forte trasformazione che ha visto, in questi ultimi anni, una decisa svolta verso la digitalizzazione di molti processi che interessano questa professione. E’ dunque una scelta che va ponderata. In Ancot il consulente tributario non è mai solo: basti pensare alla nostra formazione, duecento corsi all’anno più i master breve e i nostri webinar, il tutto completamente gratuito per gli associati”.