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Russo (Acquirente Unico): "Smart working oltre la pandemia"

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Roma, 3 nov. (Labitalia) - Smart working oltre la pandemia, nell'accezione più vera che è quella caratterizzata dalla "fluidità di gestire il lavoro nel tempo e nel luogo, e in cui la mia prestazione non è misurata in base a quante ore sto in ufficio, ma in base...

Roma, 3 nov. (Labitalia) – Smart working oltre la pandemia, nell'accezione più vera che è quella caratterizzata dalla "fluidità di gestire il lavoro nel tempo e nel luogo, e in cui la mia prestazione non è misurata in base a quante ore sto in ufficio, ma in base al risultato". Laura Russo, responsabile Risorse Umane di (AU), società pubblica (è interamente partecipata dal Mef attraverso il Gestore dei Servizi Energetici-Gse), parla con Adnkronos/Labitalia di come si è modificata in questi mesi l'organizzazione del lavoro nell'azienda.

AU, nata per approvvigionare l'energia elettrica per i clienti domestici e le pmi che non sono passate al libero mercato, nel tempo ha ampliato molto la sua mission, attraverso l'avvio dello Sportello per il Consumatore Energia e Ambiente, del Sistema Informativo Integrato e l’Organismo Nazionale di Stoccaggio delle scorte strategiche di prodotti petroliferi. AU, inoltre, gestisce il Portale Consumi e il Portale Offerte, nati non con fini commerciali, ma al servizio del consumatore per informarlo su quanto e come consuma e per aiutarlo a scegliere l’offerta di luce e gas più adatta alle sue esigenze.

L'emergenza sanitaria arrivata a marzo in Italia non ha colto impreparato AU che a pieno titolo può definirsi una delle best practice italiane in ambito di organizzazione del lavoro pubblico. "Già dal 2014 -spiega Russo- avevamo avviato un'esperienza di telelavoro che ha coinvolto il 25% dei 274 dipendenti di AU. E, cosa per noi molto significativa, il 77% del personale che ha scelto il telelavoro è costituito donne". Da considerare che sei anni fa, il lavoro da casa "non era certo diffuso", ricorda Russo.

Ora la pandemia è stata uno tsunami che ha costretto molti uffici a svuotarsi e a ricorrere al lavoro da remoto. Cosa che in AU è stata organizzata velocemente, già da marzo, con qualche ritorno in ufficio durante l'estate e ora di nuovo, con oltre il 90% del personale che lavora da remoto, mentre negli uffici va solo un'esigua minoranza, se c'è un'esigenza particolare o un'emergenza. "Siamo riusciti -ricorda Russo- in tempi record, nell'arco di pochi giorni, a mettere tutto il personale in grado di lavorare da casa, mantenendo tutti i nostri livelli di erogazione dei servizi, peraltro non stabiliti da noi, ma dai nostri stakeholders istituzionali". In AU, però, si cerca di fare un passo in avanti e guardare al futuro, organizzando il presente.

"Quando si parla di smart working -spiega ancora Russo- bisogna anche parlare delle azioni da avviare per tenere in piedi quello che è il cuore pulsante dell'azienda: le relazioni tra colleghi, il valore umano. Bisogna ricostruire quella socialità che rischia di andare persa se le persone stanno a casa da sole, lavorando sì, raggiungendo anche l'obiettivo dato, ma 'schiacciati' sulla performance, e perdendo di vista l'azienda nel suo complesso".

Russo ci tiene particolarmente a questo argomento, che è un tema che "le aziende debbono cominciare a presidiare organizzativamente, rinsaldando la comunità dei dipendenti, anche non di presenza, ma facendo in modo che non si perda il senso di appartenenza a un progetto comune". Anche per questo oggi in AU si terrà un webinar che farà incontrare tutta l'azienda e che poi si sposterà su una piattaforma dedicata per un Focus Group proprio sul tema dello smart working.

"Diamo modo alle persone -spiega ancora la responsabile delle Risorse Umane- di ragionare sul domani, di non perdere la visione strategica e di coltivare progetti per migliorarsi. AU è un'azienda votata al cambiamento continuo e all'innovazione: queste sono le nostre carte di identità e perderle di vista non fa bene a nessuno".

Ma che succederà dopo il "quarantine working", come Russo chiama il lavoro da remoto causato dalla pandemia? "Finita l'emergenza sanitaria-ipotizza la manager- non si può immaginare che tutto torni come prima, orario 9-18 per tutti. Occorrerà disegnare una transizione: per molte aziende, una soluzione potrebbe essere quella di affidarsi a spazio di coworking, delocalizzando il lavoro, anche in più punti rispetto alle città".

Ma c'è di più. "Per le società di servizi -osserva- c'è anche molto lavoro da fare sul versante dell'analisi salute e sicurezza. A parte i rischi già previsti oggi per i videoterminaisti dalla legge (vista, postura e così via), quando tra 5 anni la quota di lavoratori in smart working sarà ampia e stabile, dovremo forse prendere in considerazione altri rischi come quelli legati a un superlavoro o al burn out".

C'è poi un aspetto che sta particolarmente a cuore a Laura Russo e riguarda i rapporti tra azienda e lavoratrici. "Non c'è stato solo il telelavoro -spiega- a valorizzare il lavoro femminile in AU. Il 56% della popolazione aziendale è donna, e delle 4 direzioni operative di business 3 sono assegnate a donne. Sicuramente un valore importante".

Inoltre, prosegue, "in azienda sono stati sviluppati nel tempo strumenti di welfare che hanno favorito la conciliazione tra i tempi di vita e i tempi di lavoro, come la piattaforma che consente di acquistare servizi ad hoc o il permesso retribuito di un giorno concesso alle persone che hanno figli, per accompagnare i bambini al primo giorno di scuola". "E c’è una piccola particolarità – aggiunge Russo – nel nostro wellfare aziendale, abbiamo voluto declinarne una parte nella forma di un ‘segnale di benvenuto’ che diamo a ogni nuovo nato dei nostri dipendenti: una scatola recapitata a casa con tutto il necessaire per il nuovo arrivato".

"Ci consideriamo davvero, da questo versante una best practice, attenti alle donne che sono attratte da questa azienda e con le quali vogliamo continuare ancora il nostro percorso di crescita", conclude Russo.