La vicenda della Flotilla per Gaza ha acceso un nuovo fronte di tensione internazionale e politica interna in Italia. Gli attivisti sono stati trattenuti da Israele in condizioni che il Global Movement to Gaza definisce illegali, suscitando l’intervento di parlamentari ed europarlamentari rientrati dalla missione. Il movimento ha depositato un esposto alla Procura di Roma per denunciare quanto accaduto.
Flotilla: critiche al governo e assistenza ai connazionali rientrati
I parlamentari hanno espresso critiche verso il governo italiano per la gestione della vicenda. Il senatore M5S Marco Croatti ha difeso il ruolo delle mobilitazioni popolari: “Chi dice che le piazze non servono mente, le piazze ci hanno protetto, ci hanno protetto dall’ignavia dei governi”. L’europarlamentare Benedetta Scuderi ha accusato il governo di speculare politicamente: “Meloni ha voluto speculare su una parte politica, mettendo a repentaglio la nostra incolumità. Non si è comportata da presidente del Consiglio”.
Gli attivisti hanno sottolineato le difficoltà vissute durante la detenzione, tra cui momenti di totale isolamento: Annalisa Corrado ha dichiarato “ci hanno trascinati via, non abbiamo potuto scegliere” e Scotto ha aggiunto “abbiamo avuto 24 ore di black out, non sapevamo dove eravamo e che fine avessimo fatto”.
Intanto, un primo gruppo di 26 cittadini italiani è stato trasferito dall’Israele alla Turchia su un volo charter, assistito dall’ambasciata italiana e grazie alla firma di un foglio di via volontario. Quindici connazionali hanno invece rifiutato la procedura accelerata e dovranno attendere l’espulsione tramite iter giudiziario, pur con la garanzia di un trattamento rispettoso dei diritti da parte delle autorità israeliane.
Flotilla contro il sequestro degli attivisti: l’esposto alla Procura di Roma
Il Global Movement to Gaza ha annunciato di aver depositato alla Procura di Roma un esposto relativo al sequestro degli attivisti e all’attacco subito in acque internazionali. La portavoce Maria Elena Delia ha spiegato che gli attivisti sono stati trattenuti senza alcuna base giuridica dalla Marina militare israeliana, subendo una detenzione in cui sono stati negati diritti fondamentali come l’accesso a cibo, acqua e servizi igienici. Ha sottolineato che “sono stati sequestrati, non arrestati perché l’arresto presuppone un’ipotesi di reato”.
Durante la conferenza stampa, alla quale hanno partecipato anche parlamentari rientrati dall’imbarcazione della Flotilla, il deputato Pd Arturo Scotto ha evidenziato la necessità di una pressione diplomatica intensa per garantire la liberazione di tutti i cittadini italiani detenuti, aggiungendo che “la pressione diplomatica deve essere molto molto forte” e chiedendo che vengano resi noti i nomi dei connazionali che stanno rientrando.